La società aveva ammesso di rallentare deliberatamente i telefoni più vecchi con possibili problemi alla batteria in modo da evitare che si spengano all'improvviso
NEW YORK - È bufera su Apple: tre class action sono state avviate negli Stati Uniti dopo che Cupertino ha ammesso di rallentare deliberatamente la performance dei vecchi iPhone con gli aggiornamenti.
«Apple sapeva che la sostituzione della batteria avrebbe migliorato la performance dei dispositivi più vecchi», si legge in una delle azioni legali avviata in una corte federale dell'Illinois e riportata dai media americani. Nella causa avviata a Los Angeles invece si mette in evidenza come Apple abbia «interferito» con della proprietà privata rallentando deliberatamente gli iPhone.
In un'altra azione legale nella California del Nord si osserva come Apple prima di ammettere il rallentamento abbia «fornito dichiarazioni fuorvianti che puntavano a nascondere la natura e lo scopo del difetto».
Apple ha ammesso di rallentare deliberatamente gli iPhone più vecchi con possibili problemi alla batteria in modo da evitare che si spengano all'improvviso. Un rallentamento indotto con gli aggiornamenti del software.
Secondo quanto spiegato da Apple nelle ultime ore, gli aggiornamenti puntano ad allungare la vita dei cellulari 'aiutando' le batterie al litio che, degradandosi nel tempo, possono causare lo spegnimento repentino dell'iPhone.
«Il nostro obiettivo è quello di offrire ai consumatori l'esperienza migliore, inclusa la performance e il prolungamento della vita dei loro dispositivi», ha spiegato Apple.