Senza agire, le Nazioni Unite stimano che entro il 2050 nell'oceano ci sarà più plastica che pesci
NAIROBI - La plastica è uno degli inquinanti peggiori e di conseguenza una delle minacce più gravi per la salute del pianeta. I prodotti in plastica monouso stanno infatti inquinando la maggior parte degli ecosistemi, dalle foreste pluviali agli oceani.
Entro il 2050, le Nazioni Unite stimano che nell'oceano ci sarà più plastica che pesci, a meno che i governi e il settore privato non promuovano una progettazione, una produzione, un uso e una gestione più efficiente delle risorse della plastica.
Lo ricorda il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) in un comunicato, nel quale sottolinea il coraggioso passo del Kenya in questa direzione. Il Paese africano ha infatti deciso di vietare la plastica monouso nelle aree naturali protette.
Perciò, a partire dal 5 giugno, nei parchi nazionali, nelle spiagge, nelle foreste e nelle aree protette keniote, i visitatori non potranno più portare bottiglie d'acqua, piatti monouso, posate o cannucce di plastica. L'iniziativa è il seguito di una decisione innovativa del Kenya, che ha già previsto il divieto a livello nazionale dei sacchetti di plastica monouso nel 2017.
«Vietando la plastica monouso nei suoi parchi e nelle aree protette, il Kenya si unisce al resto del mondo nel definire l'agenda per la gestione sostenibile dei rifiuti», ha detto Juliette Biao, Direttrice della regione Africa all'UNEP.
«La conservazione del nostro ambiente è legata al nostro benessere e a quello delle generazioni future. Questo divieto è importante per affrontare la catastrofe dell'inquinamento da plastica che il Kenya e il mondo stanno affrontando, e speriamo che catalizzi politiche e azioni simili da parte delle comunità dell'Africa orientale», ha detto Najib Balala, a capo del Segretariato per il Turismo e la fauna selvatica.