L'organizzazione delle compagnie aeree auspica un approccio «più equilibrato»: «Così si fermano i viaggi».
Il settore dovrebbe comunque rientrare nelle cifre nere entro l'anno.
MONTREAL - «Nel breve termine il quadro delle compagnie aeree resta fosco, anche se continuiamo a prevedere una situazione di cassa positiva entro l'anno». Lo ha dichiarato l'ad e direttore generale di Iata, Alexandre de Juniac, nella sua prima conferenza stampa dell'anno sul Covid. «Invece di ricevere una spinta dal periodo natalizio, ci siamo ritrovati con altre restrizioni, con i governi che hanno attuato un'ulteriore stretta ai confini in una risposta istintiva alla mutazione del virus», ha sottolineato il rappresentante dell'organizzazione delle compagnie aeree mondiali.
«Canada, Regno Unito, Germania, Giappone e altri hanno aggiunto i test alle loro misure anti Covid-19 senza rimuovere la quarantena» per cui «hanno scelto misure che fermeranno i viaggi», ha spiegato: «Questo atteggiamento ci dice che questi governi non sono interessati a gestire un approccio equilibrato circa i rischi del Covid» infatti «sembrano mirare a un mondo zero Covid e questo è un compito impossibile che comporta gravi conseguenze, di cui è impossibile calcolarne la portata», afferma de Juniac.
«Ma, con questo approccio, sappiamo per certo che non ci sarà una ripresa nel turismo, i posti di lavoro continueranno a scomparire e il lockdown continuerà a pesare sulla salute mentale delle persone», avverte il numero uno della Iata, chiedendo quindi «un approccio da parte dei governi più equilibrato, un approccio basato sui test, che dovranno rimpiazzare la quarantena, e così affrontare gli effetti collaterali delle politiche anti-Covid».