Il Covid ha messo le ali alle banconote in euro. In Svizzera, al contrario, si assiste a un fenomeno opposto.
BERLINO - Aumenta sempre di più la quantità di contante in circolazione e, «con la pandemia, ha conosciuto un boom». È quanto sostiene la Deutsche Bank in una ricerca sui pagamenti del futuro dal titolo "Il dinosauro non è morto", che ha coinvolto 3'600 persone nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Cina, Germania, Francia e Italia. «Non crediamo che il contante sia destinato a scomparire» nonostante se ne preveda la fine da «oltre 50 anni», sostiene l'istituto tedesco.
La scorsa settimana, la Banca centrale europea ha reso noto che la circolazione delle banconote in euro è cresciuta del 12% nell'ultimo anno, registrando «il tasso di crescita più alto in un decennio e più del doppio del tasso di crescita del 2019», sottolinea la Banca tedesca, spiegando che questo aumento record è da attribuire in parte «alle straordinarie misure di bilancio» varate dai governi per sostenere l'economia e che hanno portato a «tassi di risparmio più elevati».
Tra i consumatori, il contante resta «il re» e infatti è considerato una «riserva di valore» e un «rifugio sicuro», spiega ancora la Deutsche Bank. Secondo un sondaggio condotto dalla banca stessa che ha coinvolto 3'600 persone nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Cina, Germania, Francia e Italia, per un terzo degli americani e degli europei il contante è «il metodo di pagamento preferito». In Svizzera, dove durante l'emergenza sanitaria determinata dal Covid-19 le autorità hanno particolarmente incoraggiato i pagamenti elettronici senza contatto, si assisterebbe in vece a una tendenza opposta.
Per Deutsche Bank, i bassi tassi d'interesse delle Banche centrali «giocano certamente un ruolo nell'aumentare la quantità di contante in circolazione». E ricorda che la Federal Reserve, la Bce, la Bank of England (BoE) e la Banca del Giappone (BoJ) hanno tutte portato vicino allo zero o sotto zero i tassi d'interesse e «questa tendenza potrebbe continuare per un bel po'».