Il segretario di stato tedesco per l'ambiente Stefan Tidow ha espresso la propria contrarietà
La Ministra francese Barbara Pompili ritene il contrario: «Nucleare? Non possiamo farne a meno, al momento»
AMIENS - «Il nucleare non è un'energia verde, né sostenibile, né economicamente vantaggiosa, e la questione della gestione dei rifiuti non è risolta».
Sono state molto decise le parole del Segretario di stato tedesco per l'ambiente, Stefan Tidow, durante una riunione dei Ministri dell'ambiente dei Paesi membri dell'Unione europea. Lo riporta l'agenzia stampa AFP.
La Germania, lo ricordiamo, si oppone con forza all'inclusione dell'energia nucleare nel progetto di etichettatura verde ("tassonomia Ue") presentato alla fine di dicembre dalla Commissione europea. C'è ancora tempo fino a domani per richiedere delle modifiche, prima della pubblicazione del testo ufficiale.
Un fronte contrario
Il testo finale - che indicherà verso quali settori indirizzare gli investimenti - sarà poi considerato adottato quattro mesi dopo la sua pubblicazione, a meno che non sia respinto da una maggioranza del Parlamento europeo. Maggioranza che diventerà difficile da raggiungere, secondo Tidow, se venisse inclusa nel testo l'energia nucleare.
In effetti, anche l'Austria e il Lussemburgo, ad esempio, sono contrari all'inclusione dell'atomo, denunciato da Vienna come «troppo costoso e troppo lento» nel contrasto ai cambiamenti climatici.
Un fronte favorevole
Il Ministro francese della transizione ecologica, Barbara Pompili, è completamente in disaccordo, in particolare viste le tempistiche: «Non possiamo farne a meno in un momento in cui dobbiamo ridurre le nostre emissioni molto rapidamente. Quando avremo delle soluzioni di stoccaggio (per le energie rinnovabili), la domanda potrà essere posta diversamente», ha risposto a Tidow.
La Francia, che sta rilanciando la sua industria nucleare (considerata una fonte di energia stabile e a basse emissioni di carbonio), è spalleggiata nella sua battaglia da alcuni Paesi dell'Europa centrale, come la Polonia, che dipende ancora molto da centrali a carbone fortemente inquinanti.
«La Commissione ha presentato un testo equilibrato e di compromesso. Ovviamente, alcuni paesi hanno punti in cui sono in disaccordo, ma faremo un buon lavoro insieme», ha concluso Barbara Pompili, fiduciosa di una buona riuscita della tassonomia.