L'istantanea dell'interscambio commerciale russo in un rapporto pubblicato dalla banca italiana Intesa Sanpaolo
KIEV - L'interscambio commerciale russo verso il resto del mondo ha raggiunto i 785 miliardi di dollari nel 2021, in aumento del 38% rispetto al 2020. Determinante la dinamica dell'export (+46%) a 492 miliardi di dollari, mentre le importazioni sono state pari a 293 miliardi di dollari (+27%). Lo rileva la banca italiana Intesa Sanpaolo in un rapporto sul commercio russo.
Le importazioni sono costituite prevalentemente da macchinari, prodotti chimici, mezzi di trasporto e prodotti dell'agro-alimentare. Le esportazioni da minerali per quasi la metà del totale, seguiti da merci varie, metalli, pietre e metalli preziosi, prodotti dell'agro-alimentare.
Il principale mercato degli scambi russi resta l'Europa, sebbene la sua rilevanza sia andata calando negli anni, a vantaggio del continente asiatico. Sostanzialmente stabile la quota sia delle Americhe che dell'Africa. La Cina è il primo partner commerciale con una quota del 18% degli scambi nei primi undici mesi del 2021, seguita dalla Germania con il 7,4%.
La Cina ha fornito alla Russia macchinari per 35 miliardi di dollari (pari al 54% del totale), prodotti del tessile e abbigliamento, metalli e mezzi di trasporto. Le esportazioni sono per tre quarti costituite da minerali. Anche dai paesi della Ue arrivano macchinari, ma per soli 27,2 miliardi di dollari (32%), seguiti da mezzi di trasporto, prodotti chimici e agro-alimentari. L'export russo verso la Ue è dato per oltre la metà da minerali, seguiti da merci varie e metalli.