Lo ha affermato il primo ministro olandese al termina della prima giornata di vertice Ue
AMSTERDAM - «È difficile» pensare che il disegno Ue per il price cap sul gas sia pronto in due o tre settimane. Lo ha detto il primo ministro olandese, Mark Rutte, al termine della prima giornata di lavori del vertice Ue, rispondendo ai giornalisti.
«Dobbiamo valutare tutti i pro e i contro» In particolare se il meccanismo è in grado di «garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e di non spingere la domanda di gas».
Rutte ha anche affermato che i «soldi Ue bastano, non c'è nessun bisogno di un nuovo Sure». «Prima di tutto dobbiamo usare i fondi che abbiamo e solo dopo valuteremo cosa potrebbe essere necessario».
«Siamo disposti ad accettare che la Commissione, se si renderà necessario, faccia le sue proposte» per nuovi fondi comuni, e «allora potremo valutare quelle proposte, ma ora non stiamo prendendo alcuna decisione perché ci sono così tante risorse a disposizione che nel prossimo futuro non arriveremo al punto» di averne bisogno.
Anche Scholz è dubbioso - «C'è ancora molto lavoro tecnico da fare, con molte questioni che non sono semplici e dovranno essere esaminate da molte persone». I leader Ue, ha spiegato, hanno «definito parametri di riferimento precisi» sulle diverse questioni energetiche e ora il price cap «dovrà essere ulteriormente discusso dai ministri dell'Energia nelle prossime settimane».
«Se ciò non avrà successo, il Consiglio europeo dovrà tornare al tavolo», ha evidenziato facendo riferimento a una possibile nuova riunione dei capi di Stato e di governo. «La nostra speranza è ovviamente che una decisione consensuale possa essere raggiunta», ha aggiunto.
«Abbiamo preso una decisione che dà il mandato» alla Commissione europea «di indagare su ciò che è possibile» fare, ha indicato Scholz circa la possibilità che sia disposto ad accettare nuova emissione di debito comune Ue per far fronte alle ricadute della crisi energetica.
«Il focus è ovviamente sui fondi che abbiamo già», ha precisato tuttavia indicando la preferenza per l'utilizzo delle risorse già previsti dal Recovery Fund e dal RePowerEu. «C'è ancora bisogno di discutere molto, il dibattito continuerà», ha aggiunto.
Macron più positivo - «Le prossime due, tre settimane sono quelle che permetteranno alla Commissione europea di esprimersi molto chiaramente sul meccanismo» di un tetto al prezzo del gas.
«A fine ottobre, inizio novembre avremo questo meccanismo che potrà essere esplicitato e dunque implementato. E, in particolare sul corridoio di prezzo sul gas e di solidarietà finanziaria penso si possa andare molto spediti».
«Sulla solidarietà finanziaria, c'è un mandato molto preciso che consentirà alla Commissione europea di farci nelle prossime settimane proposte per avere un meccanismo di garanzia come avevamo fatto con il Sure durante la pandemia, oppure per poter utilizzare i prestiti ancora disponibili oggi nel quadro del RePowerEu, dando un po' di flessibilità».