I tassi sono ai massimi dal 2001. Il costo del denaro è fermo da luglio. «Nessun taglio a marzo»
NEW YORK - Con un voto all'unanimità, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve (Fomc) ha deciso di tenere ancora fermi i tassi di riferimento, in una forchetta tra il 5,25% e il 5,50%, dal momento che «l'inflazione resta a livelli elevati sebbene sia scesa nell'ultimo anno». Nella dichiarazione conclusiva del meeting si sottolinea tuttavia come l'economia Usa sia «cresciuta a un livello sostenuto, e il tasso di disoccupazione è rimasto basso».
Il Fomc «ritiene che i rischi legati al raggiungimento degli obiettivi in materia di occupazione e inflazione stiano raggiungendo un migliore equilibrio» ma «le prospettive economiche sono incerte e il Comitato resta molto attento ai rischi di inflazione».
«Nel considerare eventuali aggiustamenti - si spiega - il Comitato valuterà attentamente i dati in arrivo, l'evoluzione delle prospettive e l'equilibrio dei rischi». Ma il Fomc «ritiene che non sarà opportuno ridurre l'intervallo obiettivo finché non avrà acquisito maggiore fiducia che l'inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso il 2%». Confermato inoltre il processo di riduzione del bilancio della banca centrale Usa.
Crescita del Pil - Nel 2023 il pil americano è salito del 3,1%, consentendo agli Stati Uniti di crescere più di tutte le altre economie avanzate e posizionandosi per una nuova vittoria nella 'guerra economica globale' anche nel 2024.
Taglio dei tassi, non è imminente - «A un certo punto quest'anno sarà appropriato» un taglio dei tassi - ha detto il presidente della Federal Reserve Jerome Powell - ma «siamo pronti» a mantenerli agli attuali livelli - ovvero al «probabile picco di questo ciclo - se sarà necessario». Powell ha poi spiegato che «quasi tutti» all'interno della Fed «ritengono che sarà appropriato tagliare i tassi». È comunque «poco probabile» che una riduzione del costo del denaro possa avvenire già in marzo, aggiunge Powell, quasi spegnendo la speranza di analisti e investitori per una sforbiciata a breve, data al 50% di chance prima della riunione.
Valutando «ogni aggiustamento dei tassi, la Fed terrà conto attentamente dei dati economici, dell'evoluzione delle prospettive e della bilancia dei rischi. La Fed non prevede che sia appropriato ridurre i tassi fino a quando non avrà una maggiore fiducia sul fatto che l'inflazione si muove in modo sostenibile verso il target del 2%», aggiunge la banca centrale, riducendo ulteriormente la speranza di analisti e investitori per un taglio imminente.