Il Ceo Sergio Ermotti: «Vogliamo aiutare le piccole medie imprese a sopravvivere alla crisi»
BERNA - Crediti di transizione dal valore di 1,8 miliardi di franchi, oltre 23'000 richieste. Sono queste le cifre presentate da Sergio Ermotti, CEO di UBS, in una intervista al SonntagsBlick.
Gli aiuti entrano nel quadro del pacchetto di misure annunciato dalla Confederazione per la concessione di crediti con fideiussioni solidali per le piccole e medie imprese, entrato in vigore il 26 marzo.
«Il credito medio concesso ammonta a 200'000 franchi», ha affermato Ermotti, aggiungendo che gli importi variano molto. La maggior parte delle richieste riguarda prestiti inferiori al mezzo milione, ha specificato il manager ticinese. Sono state inoltrate richieste anche per cifre superiori (massimo: 20 milioni come previsto dal governo).
Stando a Ermotti, anche diverse multinazionali si sono rivolte a UBS per ottenere un sostegno, ma per somme superiori ai 20 milioni; tuttavia, simili richieste non rientrano nel programma promosso dall'esecutivo. Insomma, c'è un po' di tutto: da prestiti per qualche decina di migliaia di franchi a crediti miliardari.
Ermotti spera che le piccole e medie imprese possano essere salvate con l'aiuto delle banche (oltre un centinaio partecipano al programma, n.d.r). L'obiettivo è proprio quello: fare in modo che le aziende possano sopravvivere all'attuale crisi. È chiaro che le società s'indebiteranno, ma perlomeno di tratta di prestiti a tasso zero.
L'aspetto positivo è che l'80% delle aziende che hanno chiesto aiuto non avevano debiti finora, ha aggiunto. Ermotti ha sottolineato al domenicale che UBS non guadagnerà un centesimo da questa operazione. Tuttavia, qualora la banca dovesse fare degli utili, questi verranno utilizzati per sostenere attività benefiche. Secondo il CEO, UBS non solo è pronta ad affrontare la crisi, ma è anche parte della soluzione.