Ad affermarlo è il vicepresidente Zurbrügg: «Non basta premere semplicemente un pulsante».
ZURIGO - In Svizzera il ritmo della ripresa economica non sarà così rapido come previsto. Il monito viene dal vicepresidente della Banca nazionale svizzera (BNS), Fritz Zurbrügg, intervistato dal domenicale "Schweiz am Wochenende".
«Non si può semplicemente premere un pulsante e tutto torna come prima», ha affermato Zurbrügg. La ripresa, al contrario di quanto sostenuto da alcuni economisti che ipotizzano un «rapido rimbalzo a V», sarà probabilmente meno vigorosa.
Per il vicepresidente, a frenarla concorreranno il calo della domanda, i problemi dell'offerta, la disoccupazione e l'incertezza che regna nelle imprese e tra i consumatori.
Diversi economisti hanno annunciato che prevedono per quest'anno un calo della crescita compreso tra il 5% e il 7%, seguito poi da una ripresa del 5% nel 2021. Per Fritz Zurbrügg, però, queste proiezioni sono «realistiche», ma minate da incertezze che rimangono «molto alte».
In questo contesto di crisi, la BNS dispone ancora di «un margine di manovra in termini di bilancio e di tassi d'interesse di riferimento» per reagire, ha aggiunto. La pandemia di Covid-19 ha reso «ancora più irrealistica» la «rapida normalizzazione» della politica monetaria portata avanti banca centrale elvetica, i cui tassi di riferimento sono in territorio negativo da diversi anni.
Nonostante questa situazione, la crisi attuale non dovrebbe aumentare ulteriormente il rischio di surriscaldamento del mercato immobiliare, che da anni è incentivato dai bassi costi di finanziamento.