Il 2020 era partito secondo i piani ma la pandemia ha stravolto tutto
ZURIGO - Fatturato in calo ma utile operativo in aumento per Ringier nel 2019, che si trova ora anche a fare i conti con la crisi del coronavirus.
Il gruppo editoriale zurighese non cambia comunque strategia: «Continueremo a investire nel giornalismo indipendente, nei mercati digitali e nelle tecnologie di punta», afferma il Ceo Marc Walder, citato in un comunicato odierno.
Il 2020 era partito secondo i piani quando, a partire da marzo, la pandemia ha cambiato tutto: da una parte l'interesse del pubblico per i media del gruppo (primi fra tutti il Blick e il suo portale) è salito ai massimi di sempre, dall'altra gli introiti pubblicitari sono crollati. La proibizione dei grandi eventi ha messo inoltre in ginocchio campi di attività del conglomerato quali Ticketcorner. Sensibile è stato anche l'impatto sul mercato delle inserzioni online.
Attualmente stando ai vertici della società non è ancora possibile quantificare in dettaglio le conseguenze del coronavirus: si parla comunque di un «elevato numero di milioni a due cifre». L'orientamento generale del gruppo rimarrà però il medesimo, assicura Walder.
Oggi è stato pubblicato il rapporto relativo al 2019. L'esercizio si chiude con un giro d'affari di 985 milioni di franchi, a fronte di 1,004 miliardi dell'anno precedente. La regione svizzera ha contribuito con 798 milioni. L'utile a livello Ebitda - cioè prima d'interessi, tasse e ammortamenti, l'unico che l'editore fornisca pubblicamente - è invece salito da 113 a 114 milioni. La dirigenza parla di un "anno solido" e punta i riflettori sull'aumento, per la settima volta di fila, della parte di Ebitda generata con le attività digitali, che ha nel frattempo raggiunto il 72%. Ringier è, fra le società editrici europee, una delle meglio trasformate in questo campo, sottolineano i direttori.
L'impresa ha però anche una storia ultracentenaria. Ringier è un gruppo mediatico in mani familiari le cui origini vengono fatte risalire alla tipografia fondata nel 1833 a Zofingen (AG) da Johann Rudolf. L'azienda venne rilevata nel 1898 da Paul August Ringier, che l'ampliò arrivando a farne una delle principali case editrici della Confederazione. Una delle pietre miliari è stata nel 1959 la fondazione del Blick, il quotidiano a pagamento più popolare del paese. La società si è poi espansa all'estero, in particolare nell'Europa orientale. Oggi è attiva sempre nel giornalismo, ma anche in altri campi che vanno dall'intrattenimento al commercio elettronico. Nel 2019 contava 7147 dipendenti, di cui 2964 in Svizzera, 3366 nell'Europa dell'est e 817 in Asia e Africa.