Entro la fine del 2020 la domanda diminuirà di 600'000 m2 rispetto all'anno scorso
Il coronavirus avrà un impatto duraturo sul mercato degli spazi commerciali. Secondo gli esperti del settore intervistati da Le Matin Dimanche, la domanda di uffici subirà probabilmente un arresto duraturo. Visto il calo dell'occupazione e le nuove abitudini di telelavoro, molte aziende cercheranno di risparmiare sugli spazi di lavoro.
«Sono prevedibili distorsioni del mercato e un aumento delle superfici vacanti», riassume la Banca Cantonale di Zurigo (ZKB), che ha appena pubblicato uno studio sull'argomento. Entro la fine del 2020 la domanda diminuirà di 600'000 m2 rispetto all'anno scorso e a medio termine caleranno anche gli affitti, secondo gli esperti.
Questa evoluzione è già visibile sui portali specializzati. A febbraio su Homegate venivano proposti poco più di 2 milioni di metri quadrati di locali commerciali, mentre oggi l'offerta è salita a 2,4 milioni, con un incremento del 17,5%, sottolinea Ursina Kubli Burgauer, economista della ZKB.
«Gli effetti della pandemia sono visibili solo in misura limitata nei dati trimestrali perché generalmente i contratti sono di lunga durata, ma il crollo della domanda e l'incertezza per gli sviluppi economici nei prossimi mesi porterà a un aumento dei locali vuoti e a una pressione sugli affitti», gli ha eco Daniel Stocker, della società di consulenza specializzata Jones Lang LaSalle (JLL).
Le pigioni per gli uffici in Svizzera sono già diminuite in modo significativo nel secondo trimestre. «Con il calo dell'occupazione legato al Covid, la domanda di spazi per uffici ha subito una brusca e probabilmente duratura battuta d'arresto. Di conseguenza, nel primo trimestre abbiamo visto un calo sia degli affitti che del valore di molte proprietà», afferma Marie Seiler, responsabile della consulenza immobiliare di PwC.
Il coronavirus, oltre a causare una contrazione dell'occupazione, ha dimostrato che il telelavoro funziona. Le imprese, che normalmente investono circa il 5% del budget per l'affitto di locali, saranno quindi spinte a risparmiare su questa voce di spesa.
Non tutti i settori del mercato immobiliare risulteranno perdenti. Gli esperti del Credit Suisse Fredy Hasenmaile e Alexander Lohse, che hanno appena pubblicato uno studio sul "Swiss Office Real Estate Market 2020", credono che oltre all'eccesso di offerta vi sarà anche una mancanza di spazi. Ci sono, ad esempio notevoli, differenze fra le superfici commerciali nelle città, per le quali la richiesta è sempre alta, e quelle nelle periferie, che faticano a trovare inquilini già da anni.
Inoltre la pandemia ha avuto un effetto inaspettato: i prezzi delle case di vacanza, che dal 2012 scendevano, hanno ricominciato a salire. L'aumento è iniziato prima del Covid, ma si è rafforzato con l'avanzare del virus. È un'evoluzione legata anche alla diffusione del telelavoro, che permette di essere attivi anche da una casa di vacanza. "Quando si vede l'interesse degli svizzeri per le località di montagna durante le vacanze estive, si può supporre che questo mercato si rafforzerà", affermano gli specialisti.
Il telelavoro potrà favore anche la costruzione di spazi di coworking laddove ancora non ce ne sono, ad esempio vicino alle zone residenziali, e di spingere la richiesta di appartamenti più grandi per destinare una stanza a uso ufficio.