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SVIZZERATra gli analisti impazza l'ottimismo

26.05.21 - 14:17
Era da tempo che non si guardava alla congiuntura economica con tale fiducia
Depositphotos (Feverpitch)
C'è grande ottimismo tra gli analisti per la congiuntura economica svizzera.
C'è grande ottimismo tra gli analisti per la congiuntura economica svizzera.
Fonte Ats
Tra gli analisti impazza l'ottimismo
Era da tempo che non si guardava alla congiuntura economica con tale fiducia

ZURIGO - Per la prima volta da 14 mesi a questa parte gli analisti finanziari giudicano buona l'attuale situazione congiunturale elvetica e guardano ai prossimi mesi con un ottimismo mai mostrato in precedenza.

Il quadro a tinte rosa emerge dal sondaggio fra gli esperti, condotto a scadenza mensile da Credit Suisse e da CFA Society Switzerland. L'indice sulle prospettive economiche si è attestato in maggio a 72,2 punti, valore di 3,9 punti superiore a quello già record di aprile.

Concretamente questo significa che sono più numerosi gli specialisti che nei prossimi sei mesi si aspettano un rafforzamento della dinamica economica di quelli che puntano sull'evoluzione opposta. L'indice era a 8,3 nel gennaio 2020 e - con lo scoppio della pandemia di coronavirus - era crollato a -45,8 nel marzo 2020, per poi risalire nei mesi successivi.

Tornando a maggio 2021 e scendendo nei dettagli, il 27,8% degli interrogati è convinto che nei prossimi sei mesi non vi saranno cambiamenti nella situazione congiunturale, il 72,2% si aspetta un miglioramento e nessuno (0,0%) pronostica un peggioramento (valori che determinano poi l'indice complessivo: 72,2 meno 0,0 = 72,2).

Rispetto ad aprile sono in lieve calo gli ottimisti (-1,0 punti), ma ancora di più i pessimisti (-4,9), mentre aumentano coloro che puntano sullo status quo (+5,8). Assai più positivo, nel confronto mensile, è inoltre il giudizio sulla situazione attuale dell'economia svizzera, con un indice a +22,3 punti, grazie a un balzo di 39,4 punti.

Il miglioramento delle stime per il futuro elvetico si accompagna a un'analisi euforica riguardo all'Eurozona (+12,5 a 75,0 punti), più prudente per quanto concerne gli Stati Uniti (-20,3 a 47.2) e solida in relazione alla Cina (+6,7 a 40,0 punti).

Tornando entro i confini della repubblica dei 26 cantoni aumentano gli esperti che si aspettano un incremento dell'inflazione (58%, +6 punti). Un nutrito gruppo (36%, -6 punti) non prevede però cambiamenti e pochi (6%, +1 punti) scommettono su una contrazione.

I tassi sono attesi fermi nel corto termine (86%); nessuno li pensa in calo (0%) e una minoranza sparuta (14%) vede all'orizzonte un aumento. Sul lungo termine però il 67% ipotizza una progressione: una quota più consistente di quella di chi non scorge mutamenti (28%) e di chi ipotizza una flessione (6%).

Il 56% degli interrogati prevede inoltre una progressione dell'indice di borsa SMI, mentre il 33% punta su valori stabili e l'11% su una flessione. Riguardo ai cambi, il 43% del campione ritiene che non vi saranno cambiamenti nel corso euro/franco, il 29% si aspetta un indebolimento del franco e un analogo 29% un rafforzamento.

Sul fronte della disoccupazione il 29% vede una crescita dei senza lavoro, il 40% una stagnazione e il 31% un calo. Va peraltro notato che l'ottimismo al riguardo è cresciuto: il primo gruppo scende infatti di 24 punti, mentre aumenta di 14 punti la percentuale di chi scommette su una flessione dei disoccupati.

Al sondaggio, effettuato fra il 14 e il 20 maggio, hanno partecipato 36 analisti.

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