Il colosso ginevrino ha registrato un aumento del 32% delle vendite su base annua
Le vendite sono risultate superiori persino al livello di due anni fa, prima della crisi legata al Covid
GINEVRA - Un ambiente economico favorevole con aumenti delle vendite a «a due cifre» in tutte le regioni ha fatto vivere a Richemont un terzo trimestre decisamente al di sopra delle aspettative.
Nel periodo conclusosi il 31 dicembre scorso, le vendite del colosso ginevrino del settore del lusso si sono attestate a 5,66 miliardi di euro (5,90 miliardi di franchi al cambio attuale), ciò che corrisponde a una progressione su base annua del 35% (del 32% se si escludono gli effetti del cambio).
Il risultato è il riflesso dell'andamento in tutte le regioni e per tutti i prodotti, ma in particolare dei mercati statunitense (aumentato del 50%) ed europeo (+42%), si legge in un comunicato odierno del gruppo.
A spingere, gioielli e orologi
A livello di prodotti, è in particolare il segmento dei gioielli, guidato da Cartier (il marchio più importante della società) ad aver beneficiato di una domanda elevata: ha registrato una crescita del 38% in valuta locale. Ma la progressione è stata forte anche negli orologi, con marchi come Piaget e IWC.
Il dato sulle vendite è ampiamente superiore alle stime degli analisti interrogati dall'agenzia di stampa finanziaria Awp, che si aspettavano un fatturato di 5,02 miliardi di euro, con una crescita organica di circa il 18%.
Come nei primi sei mesi dell'esercizio, le vendite sono risultate superiori al livello di due anni fa, precedente alla crisi del Covid-19. Nei primi trimestri, il fatturato è aumentato del 51% e del 50% escludendo gli effetti di cambio.