In pochissimi accettano di pagare la “tassa di compensazione per le emissioni”, ne parla uno studio recente
BERNA - Solo il 4% degli spostamenti in aereo vengono compensati da un punto di vista climatico. I viaggiatori sono poco disposti a compensare le loro emissioni di gas a effetto serra, secondo uno studio bernese basato su oltre 63'000 prenotazioni.
Il risultato della ricerca mostra che è «insufficiente puntare su misure volontarie per tentare di raggiungere gli obiettivi di protezione del clima», ha detto Sebastian Berger, co-autore dello studio dell'Istituto di sociologia dell'Università di Berna, citato in un comunicato odierno.
Il traffico aereo internazionale è responsabile del 2,8% delle emissioni di gas a effetto serra a livello mondiale. In collaborazione con la compagnia Swiss, i ricercatori hanno analizzato 63'250 prenotazioni effettuate fra agosto 2019 e ottobre 2020.
Dai dati emerge che solo nel 4% dei casi è stato scelto di pagare un supplemento per una compensazione climatica. La media di questo pagamento volontario è di un franco per tonnellata di CO2 emessa, hanno calcolato i ricercatori.
La disponibilità dei passeggeri a pagare volontariamente per ridurre l'impronta carbone in questo settore è quindi "vicina allo zero", sottolineano gli autori. Uno studio complementare ha mostrato che le persone che hanno domandato un pasto vegetariano a bordo si sono rivelate anche le più propense a compensare volontariamente le emissioni.