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L'utile netto di 1,73 miliardi di dollari è risultato in calo del 24% su base annua
ZURIGO - A causa di una tendenza al ribasso dei mercati mondiali, UBS ha rallentato la sua velocità di crociera nel terzo trimestre: il numero uno bancario elvetico ha registrato un utile netto di 1,73 miliardi di dollari, in calo del 24% su base annua.
Dal canto suo, l'utile prima delle imposte si è ridotto del 19%, stabilendosi a 2,32 miliardi, stando a una nota odierna.
I ricavi, precisa ancora UBS, sono calati del 10% a 8,24 miliardi, mentre i costi operativi si sono ridotti del 6% a 5,92 miliardi. Il rapporto tra questi due dati, un indicatore molto seguito dai mercati, si è attestato al 71,8%, in calo di 3,1 punti percentuali.
«L'ambiente macroeconomico e geopolitico è diventato ancora più complesso», ha avvertito il Ceo Ralph Hamers, citato nel comunicato. Alla fine di luglio, la banca aveva già messo in guardia che si aspettava un calo dell'attività dei clienti nel terzo trimestre.
Per quanto riguarda l'unità di gestione patrimoniale - Global Wealth Management (GWM) - l'attività principale del gruppo, l'utile ante imposte è sceso del 4% su base annua, attestandosi a 1,45 miliardi di dollari. I ricavi netti generatori di commissioni hanno raggiunto i 17,1 miliardi di dollari, dopo i soli 400 milioni del secondo trimestre.
L'unità di gestione degli attivi ha registrato un calo del 34% dell'utile ante imposte, a 140 milioni. L'attività ha comunque beneficiato di un afflusso netto di liquidità pari a 17,9 miliardi. Risultato in calo anche per la banca d'investimento: -47% a 447 milioni.
Le cifre annunciate sono superiori alle aspettative degli analisti interrogati dall'agenzia AWP. In prospettiva, Hamers si è detto fiducioso che la banca sarà in grado di offrire rendimenti interessanti e sostenibili ai suoi azionisti. Il Ceo prevede che l'incertezza continuerà a pesare sul sentimento dei clienti nel quarto trimestre.
