L'annuncio alla fine di un'indagine commissionata dallo stesso istituto di credito e durata due anni
BERNA - Il Credit Suisse Group rende noto che, al termine di un'indagine durata due anni e commissionata dalla banca per approfondire le questioni storiche sollevate dal Simon Wiesenthal Center (Swc), gli investigatori non hanno trovato alcuna prova a sostegno delle affermazioni dell'Swc secondo cui molte persone presenti in un elenco argentino di 12'000 nomi avevano conti presso la Schweizerische Kreditanstalt, la banca predecessore del Credit Suisse, durante il periodo nazista.
L'indagine, condotta da AlixPartners, non ha inoltre trovato alcuna prova che otto conti chiusi da tempo identificati in questi due anni contenessero beni di vittime dell'Olocausto, scrive l'istituto in un comunicato diramato stasera.
Inoltre, l'indagine conferma sostanzialmente le ricerche esistenti sulla storia del Credit Suisse, pubblicate nel contesto dell'accordo globale del 1999 che prevedeva la chiusura vincolante per le banche svizzere di tutte le questioni relative alla Seconda guerra mondiale.