Il co-fondatore Daniel Borel ha contestato la presidente del Cda Wendy Becker, chiedendo un cambio ai vertici
LOSANNA - Tensione in casa Logitech: la presidente del consiglio di amministrazione (Cda) Wendy Becker, unica donna alla testa di un organo di sorveglianza fra le principali 20 imprese quotate alla borsa svizzera, è stata contestata da Daniel Borel, uno dei fondatori del gruppo svizzero-americano che produce mouse, tastiere e webcam.
La richiesta di Borel - Nell'assemblea degli azionisti svoltasi ieri a Losanna, a cui non erano ammessi i media, Borel ha chiesto un cambio ai vertici, riferisce oggi Le Temps. L'imprenditore è una figura di spicco: ha fondato Logitech insieme a Pierluigi Zappacosta e Giacomo Marini e ha a lungo ricoperto le cariche di numero uno della direzione e del Cda. Per di più - sempre stando al quotidiano - è anche il principale azionista individuale della società, con una quota dell'1,5%.
«Sono sconcertato dalla negazione della realtà dimostrata dalla dirigenza e dalla presidente negli ultimi diciotto mesi», ha affermato Borel dopo l'assemblea, in dichiarazioni raccolte dalla testata romanda. «Alla fine di marzo 2022, Logitech aveva visto le sue vendite diminuire del 20% e il suo utile operativo crollare del 52%: ciò significa che l'azienda stava sprofondando in una crisi che faceva seguito al corona-virus».
Secondo il 73enne l'impresa avrebbe dovuto procedere rapidamente a una ristrutturazione. «Avremmo potuto iniziare l'esercizio 2022-2023 con una struttura ridotta, costi più bassi e una rinnovata agilità: ma no, non è successo nulla di tutto ciò. Ho cercato di contattare Wendy Becker più volte: non credo che mi abbia mai capito». Logitech deciderà poi di tagliare 300 impieghi su 8200 solo nel marzo 2023.
Le accuse a Becker - Come noto Bracken Darrell, Ceo di Logitech per dieci anni, ha lasciato a sorpresa il gruppo nel giugno di quest'anno per dirigere VF Corporation, società proprietaria dei marchi di abbigliamento e calzature Vans, Timberland, The North Face e Supreme. A finire nel mirino di Borel è stata così la presidente Wendy Becker. «Ho chiesto che non venisse rieletta per una serie di motivi», spiega. «Non conosce la realtà del nostro settore, sembra negare la realtà e non incarna i valori storici di Logitech». Becker è in carica dal 2019, dopo aver lavorato presso ProctVodafone; stando a informazioni della Handelszeitung è nata negli Usa e ha nazionalità inglese e italiana.
Contattata da Le Temps, Logitech si dice grata per il contributo fornito da Borel alla società negli ultimi 40 anni e afferma di accogliere sempre con piacere i suoi commenti. «Siamo ansiosi di continuare il nostro dialogo con lui, come facciamo con tutti i nostri azionisti», ha indicato un portavoce. L'addetto stampa fa peraltro notare che l'assemblea ha approvato tutte le proposte dei vertici, compreso l'aumento del dividendo. La stessa Becker è stata rieletta come presidente con il 96,56% dei voti e come membro del Cda con il 96,63%. «Un chiaro segno della fiducia degli azionisti nella sua leadership», sostiene l'impresa.
Fondata nel 1981 a Apples (VD), Logitech si è rapidamente espansa nella Silicon Valley californiana, facendosi un nome nel campo delle periferiche per computer. Oggi è una realtà presente in tutto il mondo con prodotti di vari marchi. Il successo dell'impresa è testimoniato anche dal favore degli investitori: dopo aver raggiunto un primo picco nel 2008 a 42 franchi l'azione era in seguito scesa. Quando Bracken Darrell diventò presidente della direzione, il titolo della società valeva 7 franchi, per poi arrivare a sfiorare i 125 franchi nel 2021, sulla scia delle nuove realtà - il telelavoro e il confinamento - portate dalla pandemia, che avevano provocato un boom della domanda di prodotti informatici. È però poi seguita un fase discendente, ma negli ultimi mesi si osserva un certo recupero: dall'inizio dell'anno la performance è del +10% e il corso odierno è di circa 63 franchi.