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SVIZZERACredit Suisse comporta per Ubs «più perdite del previsto»

07.11.23 - 14:19
Come spiegato da Sergio Ermotti, la banca deve ora correre ai ripari, realizzando massicci risparmi sui costi
keystone-sda.ch (SALVATORE DI NOLFI)
Fonte Ats
Credit Suisse comporta per Ubs «più perdite del previsto»
Come spiegato da Sergio Ermotti, la banca deve ora correre ai ripari, realizzando massicci risparmi sui costi

BERNA - Credit Suisse ha portato in dote a UBS più perdite del previsto: è quanto scaturisce dalle affermazioni di Sergio Ermotti, il presidente della direzione del maggiore gruppo bancario elvetico, che ha rilevato il concorrente - in gravi difficoltà - con effetto legale allo scorso mese di giugno.

UBS deve realizzare massicci risparmi sui costi dopo l'acquisizione, ha detto il dirigente ticinese in una teleconferenza, commentando i risultati trimestrali pubblicati oggi dal suo istituto. L'ex rivale è "strutturalmente in perdita": e l'entità dei disavanzi è maggiore di quanto inizialmente ipotizzato.

La ristrutturazione di CS è una questione immensa, ha aggiunto il 63enne facendo riferimento anche agli elevati oneri di integrazione sostenuti. Il Ceo di UBS si è detto peraltro convinto che le cose evolveranno in modo positivo: ma non è possibile mantenere tutti i dipendenti.

L'organico dell'azienda combinata è diminuito di oltre 4'000 unità nel terzo trimestre del 2023. Rispetto agli effettivi di fine anno 2022 (quando le due entità erano ancora separate) si registra un calo di 13'000 impieghi: allora UBS e Credit Suisse contavano insieme circa 120'000 dipendenti.

Una parte delle partenze è stata volontaria, il resto è stato frutto di licenziamenti: la banca non ha voluto rivelarne il numero. I dirigenti di UBS non hanno nemmeno accettato di diffondere cifre riguardo alle partenze in Svizzera, né dettagli su quanti dipendenti dell'ex CS o di UBS abbiano mollato gli ormeggi.

Alla fine di agosto Ermotti aveva annunciato 3'000 licenziamenti in Svizzera. È possibile che alcuni impiegati abbiano già perso il posto di lavoro: tuttavia, la maggior parte dei licenziamenti non avverrà prima del prossimo anno, era già stato detto in precedenza.

Le novità odierne sono peraltro piaciute agli investitori: in borsa il titolo UBS è arrivato a guadagnare fino al 5%, per poi stabilizzarsi su una progressione del 3%, nell'ambito di un mercato che generalmente marcia sul posto. Dall'inizio dell'anno la performance è da incorniciare: +27%. Attualmente l'azione dell'istituto che fa risalire le sue origini alla fondazione di Bank von Winterthur, nel 1862, viene scambiata a circa 22,50 franchi, a fronte di un massimo dell'anno di 23,80 franchi e di un minimo di circa 14,40 franchi.

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COMMENTI
 

vulpus 12 mesi fa su tio
Per giustificare i licenziamenti qualcosa devono pur dire. I costi per l'integrazione di CS sono superiori al previsto. Hanno dimenticato di parlare dell'altro piatto della bilancia.

Voilà 12 mesi fa su tio
Ma se hanno comprato il CS a prezzo di liquidazione

pag 12 mesi fa su tio
sicuramente nn a te...

Soleluna 12 mesi fa su tio
Risposta a pag
Certo ci sono passata anche io.L'azienda non mi poteva tenere solo a scaldare la sedia!!! Sono sopravvissuta lo stesso con sacrificio e un pò di fortuna ho superato tutto.

Soleluna 12 mesi fa su tio
Quando un azienda va male,deve licenziare , ci sono ancora molti doppioni ( purtroppo ).

W.Bernasconi 12 mesi fa su tio
Haha che ridere… non c’è problema, continuate pure a licenziare.. oramai è diventato il vostro fiore all’occhiello..

Righe76 12 mesi fa su tio
Grazie! 👏👏

Soleluna 12 mesi fa su tio
.....e per finire aiuteremo anche UBS!!!

Granzio 12 mesi fa su tio
[url rimossa]

fugu 12 mesi fa su tio
Da Swissinfo del 6 marzo 2023: "Hamers era subentrato a Sergio Ermotti, che da parte sua aveva ricevuto 13,3 milioni di franchi nel 2020 e 12,5 milioni nel 2019 / L'intera direzione di UBS è stata pagata l'anno scorso 106,9 milioni / Complessivamente a livello di gruppo i bonus del 2022 sono stati 3,3 miliardi". Ecco, magari per realizzare risparmi, forse non massicci ma risparmi comunque, si potrebbe licenziare meno e limare un tantino stipendi e bonus da fantascienza, poco in sintonia con l'apparente pessima salute finanziaria di UBS e CS. Non ci sarà per forza un nuovo salvataggio da parte della Confederazione. Riguardo a quanto scritto qui sotto, c'è poca roba più fluttuante della Borsa, i crash da un giorno all'altro non si contano più. Ciò che pare scontato oggi non lo sarà per forza domani, e non sarà certo la Lehman Brothers a dire il contrario. Né Swissair.

Voilà 12 mesi fa su tio
Risposta a fugu
fugu: 3.3 miliardi = 33'000 stipendi da 100'000 Fr. annui.

Granzio 12 mesi fa su tio
Cara redazione quello che conta è che in borsa il titolo UBS è arrivato a guadagnare fino al 5%, per poi stabilizzarsi su una progressione del 3%, nell'ambito di un mercato che generalmente marcia sul posto. Tutto il resto è aria fritta, a cominciare dal titolo e ad una pessima rivisitazione dell'intervista ad Ermotti. Pessimo giornalismo
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