Per Economiesuisse gli svantaggi per le imprese svizzere dovranno «essere compensati al più presto»
BERNA - Misure rapide per rafforzare la piazza economica elvetica: è quanto chiede Economiesuisse in reazione alla decisione odierna del Consiglio federale di applicare l'imposizione minima OCSE in Svizzera a partire dal 2024.
L'associazione di categoria sottolinea in una nota che «la Svizzera fa parte di una minoranza di paesi che applicheranno la nuova imposta già dal prossimo anno». Per Economiesuisse gli svantaggi per le imprese svizzere dovranno «essere compensati al più presto»: Confederazione e Cantoni «hanno la responsabilità di adottare misure mirate per garantire l'attrattiva della Svizzera come piazza economica e per mantenere nel paese il valore aggiunto delle imprese internazionali e i relativi posti di lavoro ed entrate fiscali».
La misura aumenta il carico fiscale e annulla le agevolazioni fiscali precedentemente riconosciute. «Ciò - sottolinea l'associazione - indebolirà il vantaggio tradizionalmente importante della competitività fiscale per la Svizzera. Rispetto ai paesi che non applicano un'imposizione minima, ciò rappresenta uno svantaggio per la Svizzera e le sue imprese».
Economiesuisse ricorda che nel contempo gli altri costi della piazza economica elvetica, il franco forte, i salari elevati e i prezzi degli immobili, rimangono significativamente più cari rispetto all'estero. «La piazza economica è sempre più sotto pressione».
L'associazione, tuttavia, accoglie con favore il fatto che «almeno per il momento, si sia rinunciato all'imposta complementare internazionale», con la quale la Svizzera potrebbe compensare la sottotassazione all'estero.