Lo afferma il dipartimento federale dell'Economia, confermato la notizia della Sontagszeitung
BERNA - Gli ex dirigenti di Credit Suisse (CS) potranno mantenere i loro bonus. L'attuale situazione giuridica rende improbabile che un'azione di recupero abbia successo, ha detto il DFE a Keystone-ATS, confermando una notizia della Sonntagszeitung.
Il Consiglio federale è giunto a questa conclusione nel suo rapporto sulla stabilità bancaria. In esso, il Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha in particolare esaminato i mezzi legali a disposizione per portare in giudizio retroattivamente i responsabili della cattiva gestione di una banca.
Il Consiglio federale ritiene pertanto necessario intervenire sul quadro giuridico: «In particolare, è necessario creare strumenti che consentano ai dirigenti bancari in casi simili di essere privati retroattivamente dei bonus già erogati. Con l'introduzione di un regime per i dirigenti di alto livello, questi dovrebbero anche essere chiaramente identificabili», ha scritto il DFF.
Nessun divieto dei bonus - Un limite o un divieto dei bonus non è una questione che riguarda il Consiglio federale, come ha annunciato quest'ultimo mercoledì scorso. Uno strumento del genere «non sarebbe opportuno».
Alcuni studi sono infatti arrivati alla conclusione che un effetto collaterale sarebbe l'aumento degli stipendi fissi. Per il Consiglio federale, i bonus dovrebbero tuttavia essere legati a criteri di successo economico a lungo termine.
Nel rapporto di 339 pagine sulla stabilità bancaria pubblicato mercoledì, il Consiglio federale conclude che «molte delle misure già introdotte a livello nazionale e internazionale per aumentare la stabilità finanziaria hanno sostanzialmente dimostrato la loro validità».
Più poteri alla FINMA - Nella sua analisi, il Consiglio federale ha evidenziato anche delle lacune nel sistema esistente e quindi la necessità di intervenire per sviluppare e rafforzare ulteriormente la regolamentazione bancaria. Il governo intende affrontare questo problema con un pacchetto di 22 misure, suddiviso in tre assi principali: ossia migliorare la prevenzione, rafforzare la liquidità e ampliare la gamma degli strumenti in caso di crisi.
Il Consiglio federale propone in particolare di ampliare le competenze dell'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA), ad esempio fissando chiare responsabilità per i manager. Si sta inoltre studiano la possibilità di dare alla FINMA la possibilità di imporre multe.