BERNA - L'invecchiamento della popolazione e i cambiamenti climatici sono le principali sfide dei prossimi decenni in materia di politica budgetaria. La pressione sui conti delle amministrazioni pubbliche aumenterà fino al 2060, secondo l'AFF.
Attualmente, le sfide relative ai budget sono già considerevoli, in particolare a livello federale. La Confederazione dovrà fare i conti con deficit strutturali fino a 4 miliardi di franchi nei prossimi anni, ha ricordato l'Amministrazione federale delle finanze (AFF).
A medio e lungo termine, l'invecchiamento demografico e i cambiamenti climatici rappresentano sfide centrali. Queste due evoluzioni strutturali accentueranno la pressione sulle finanze, secondo un rapporto pubblica oggi.
Citata nel documento, la "ministra" delle finanze Karin Keller-Sutter sottolinea l'importanza di vedere oltre una singola legislatura per realizzare una politica budgetaria sostenibile. Senza riforme, il freno all'indebitamento non potrà più essere rispettato.
Il rapporto, va detto, presenta proiezioni e non previsioni. Queste vanno prese in considerazione con cautela, poiché poggiano su ipotesi demografiche ed economiche, ha sottolineato la consigliera federale.
Demografia
L'evoluzione demografica provocherà carichi maggiori per le amministrazioni. L'invecchiamento della popolazione proseguirà in maniera marcata fino a metà degli anni 2030.
Il rapporto fra pensionati e persone attive si modifica. Tutto ciò ha un impatto sulle spese per l'AVS o nel settore della sanità. Le proiezioni mostrano che le spese sensibili all'evoluzione demografica passeranno dal 17,2 al 19,8% del prodotto interno lordo (PIL) nel 2060. Senza riforme, l'indebitamento delle amministrazioni pubbliche raggiungerebbe il 48% del PIL nel 2060, contro il 27% attuale, secondo l'AFF.
Clima
Anche la protezione del clima avrà effetto sui bilanci. La Svizzera si è impegnata a raggiungere l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.
Le proiezioni mostrano per la prima volta, grazie a uno studio pilota, l'ampiezza dei carichi supplementari dovuti alle misure di protezione del clima. Lo studio si limita ai costi della politica climatica. I costi del cambiamento climatico - sottolineano gli esperti - sarebbero comunque maggiori di quelli della protezione.
Le misure per arrivare al famoso netto zero avranno impatto soprattutto sulle finanze della Confederazione. Nel 2060, il tassi di indebitamento salirà di 8/11 punti percentuali, a dipendenza dello senario politico.
Fra le altre cose, il ricorso minore a energie fossili diminuirà le entrate dovute alle imposte sugli oli, sul traffico dei mezzi pesanti e sul CO2.