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SVIZZERALavorare meno e con più flessibilità

28.05.24 - 21:31
Lo studio: «È la chiave per alleviare la carenza di manodopera».
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Fonte ots
Lavorare meno e con più flessibilità
Lo studio: «È la chiave per alleviare la carenza di manodopera».

DÜBENDORF (ZH) - Più flessibilità e meno ore di lavoro. È il quadro emerso dallo studio realizzato da swissstaffing e gfs-zürich divulgato martedì mattina, secondo cui i lavoratori svizzeri vorrebbero gestire più autonomamente la sfera lavorativa. E nonostante gli esponenti della politica e dell'economia puntino sul maggior sfruttamento del potenziale occupazionale interno per rispondere alla carenza di manodopera, il 33% delle 1230 persone intervistate ha dichiarato di voler ridurre il proprio carico di lavoro. I risultati dell'indagine mostrano quindi che oggigiorno per coinvolgere maggiormente i lavoratori ed evitare che scappino, le aziende devono puntare sulla flessibilità.

Puntare sulla flessibilità - L'80% degli intervistati ha dichiarato come per loro sia importante poter gestire autonomamente il proprio orario di lavoro. In questo modo riescono a conciliare lavoro e famiglia (79%); il 67% di loro riscontra inoltre un aumento della produttività.

Gestire il carico lavorativo in modo autonomo è un aspetto che interessa anche le persone che sono disoccupati. Dall'inchiesta di swissstaffing risulta infatti che il 48% dei non occupati accederebbe al mercato del lavoro, se avesse la possibilità di gestire il proprio orario e il volume di lavoro in modo flessibile.

Insomma, se nel futuro la carenza di manodopera è destinata ad aumentare, le aziende devono trovare delle strategie per attirare o trattenere i collaboratori e tra queste non deve mancare la flessibilità

Gestione autonoma dell'orario di lavoro - Tra le forme di lavoro flessibile, lo studio elenca il lavoro temporaneo: potrebbe integrare le persone non attive nel mercato del lavoro grazie a soglie di accesso più basse. Il 45% dei 325 intervistati non attivi sarebbe infatti disposto a lavorare tramite piattaforma o prestatore del personale. Un approccio già sperimentato in alcuni settori, come quello delle cure infermieristiche. In alcune strutture ospedaliere al personale viene concesso di pianificare autonomamente il proprio calendario di turni di lavoro, sopperendo alle rimanenti lacune con le risorse temporanee messe a disposizione di un prestatore di personale.

Ammodernare il quadro giuridico - Per rendere il lavoro più flessibile, lo studio mette in luce che è necessario modernizzare il quadro giuridico. Le rigide normative in materia di orario di lavoro non vanno incontro alle esigenze della popolazione occupabile.

Richieste politiche non sono soluzioni - In conclusione, secondo l'indagine «il lavoro flessibile è la chiave per sfruttare il potenziale occupazionale nazionale e può alleviare la carenza di manodopera. In quanto precursore del lavoro flessibile, il lavoro temporaneo contribuisce alla soluzione, aiutando a vincere le sfide del futuro mercato del lavoro in un quadro regolato dalla legge e dal partenariato sociale. Le richieste dei politici di limitare il lavoro temporaneo, pertanto, non sono né comprensibili né orientate verso soluzioni efficaci ai fini di un futuro mercato del lavoro funzionante».

Lo studio - Per conto di swissstaffing, l'istituto gfs-zürich ha intervistato in Svizzera 1230 persone in età lavorativa tra i 18 e i 70 anni. È stato rilevato, inoltre, un campione di 169 persone inattive di età compresa tra i 18 e i 66 anni. Sono state intervistate complessivamente 325 persone non occupate. Il sondaggio è stato condotto dal 21 settembre all'11 novembre 2023 online (74 per cento) e telefonicamente (26 per cento). Esso è rappresentativo in termini di età, sesso e regione linguistica.

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