In tempo di lockdown c'è anche chi apre nuove aziende. L'indagine di CRIF
LUGANO - Aprire un'azienda da zero, in tempo di coronavirus. Ci vuole un bel coraggio, e pochi ce l'hanno. Lo dimostra un'indagine condotta dalla società di analisi Crif su dati del registro di commercio.
In Ticino nel periodo tra il 18 marzo e il 14 aprile sono stati 70 i "capitani coraggiosi" che hanno aperto nuove imprese. Nello stesso periodo dell'anno scorso, erano stati 190. Un calo del 63 per cento, senza eguali in Svizzera.
A livello federale sono state infatti costituite 2143 aziende, il 38 per cento in meno rispetto a un anno fa (erano state 3461). Il cantone con l'impatto minore è stato Svitto (meno 16 per cento) mentre quello che ha registrato i maggiori numeri in termini assoluti è Zurigo (424 nuove aziende, - 32 per cento).
Il più colpito è il settore artistico e dell'intrattenimento (- 51 per cento a livello nazionale) ma anche quello delle attività amministrative (-50 per cento). Più contenuto l'impatto nel settore sanitario (-30 per cento) o in quello finanziario (-9 per cento).