Valentina Mühlemann candidata per il Municipio e il consiglio comunale a Bellinzona - Avanti con Movimento Ticino&Lavoro e Pìu Donne
BELLINZONA - «Preghiamo gli dei affinché possiamo avere una mente sana in un corpo sano», questa citazione tratta dalle Satire del poeta romano Decimo Giunio Giovenale la conosciamo tutti nella forma «mens sana in corpore sano».
Non ci vuole una laurea in geriatria per capire che al giorno d’oggi a 65 anni se possiamo lavorare, con la “minaccia” di dover lavorare ulteriori anni, possiamo svolgere una serie di altre attività atte a mantenere uno stile di vita sereno e in salute. L’anzianità non deve essere considerata una scusa per essere abbandonati e parcheggiati da uno Stato che ha sfruttato le nostre energie fino al midollo nel corso della vita professionale.
La tredicesima AVS, deve essere vista come uno strumento che apre un ventaglio di possibilità di svago ai pensionati, rendendo gradevole il naturale corso dell’invecchiamento.
La pensione è un traguardo anelato da tutti e, spesso, non si considera il fatto che si passa drasticamente da una vita sociale attiva a una vita sedentaria e di solitudine. Se prima si trascorreva la giornata lavorando, dopo ci si ritrova con un sacco di tempo libero e un sacco di sogni non realizzabili economicamente.
Riagganciandomi a Giovenale, se la mente non è serena il corpo si ammala, questo dovrebbe far riflettere anche sul piano delle spese sanitarie che ne scaturiscono, che lievitano sempre di più e che sono un ulteriore costo per gli anziani stessi, per la collettività e per lo Stato.
Con una rendita avs che si aggira mediamente attorno ai 1800 franchi e tenendo conto che alcune categorie professionali non sono nemmeno assoggettate alla LPP, anche riducendo all’osso le spese fisse, è presto fatto il conto: la pensione non è sufficiente per vivere decorosamente.
Poter permettere una vacanza, un hobby, un abbonamento a una rivista e altri piccoli sfizi ai nostri nonni è il punto di partenza per essere generosi e umani, bisogna avere la decenza di essere grati a chi ha lavorato per contribuire al futuro dei nostri figli.
Avanti con Ticino&Lavoro ha più volte sottolineato che, di questi tempi, l’indipendenza economica non è affatto scontata, che il Ticino è il Cantone con i salari più bassi rispetto alla media e, oltretutto, i lavoratori spesso vengono licenziati in una fascia di età in cui trovare un nuovo impiego è praticamente impossibile causa il costo elevato dei contributi previdenziali. Le lacune contributive negli ultimi anni professionali gravano pesantemente sul calcolo della rendita AVS, quantomeno una tredicesima andrebbe a tamponare un pochino questo danno dovuto a delle politiche salariali al ribasso.
Votare sì alla tredicesima AVS permetterebbe ai nostri anziani di far fronte alle spese sempre più elevate di un carovita in ebollizione.