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Comunali 2024AVANTI con i giusti bisogni

04.03.24 - 13:54
Roberta Guidotti, candidata al Municipio e al Consiglio comunale di Bellinzona con Avanti con Ticino&Lavoro
Roberta Guidotti
AVANTI con i giusti bisogni
Roberta Guidotti, candidata al Municipio e al Consiglio comunale di Bellinzona con Avanti con Ticino&Lavoro

BELLINZONA - Sono tempi “difficili”, sono tempi in cui si parla molto della necessità di dover “far quadrare i bilanci”, delle misure di risparmio, dei bisogni della popolazione e degli investimenti pubblici, urgenti o meno, atti al consolidamento e miglioramento di un cantone in continuo sviluppo.

Senza voler entrare in ambiti destinati a economisti e a politici, chiamati nelle loro vesti a “dare risposte” ai variegati problemi, come “persona semplice e comune”, avente diritto civico e da sempre interessata alla cosa pubblica, mi piacerebbe contribuire a riflettere sul concetto di bisogni.

Sull’onda preoccupata e preoccupante dei tanti ticinesi, che si trovano a vivere un “oggi nebuloso”, poco rassicurante, ma che desiderano essere fiduciosi, sperando in un “domani migliore”, mi confronto in questo contributo con il seguente interrogativo:

“In una società consumista com’è l’attuale, quali sono i bisogni che abbiamo la necessità di soddisfare?”

Alla luce di questa questione, risulta pertanto indispensabile definire in primo luogo il concetto di bisogno. Per gli economisti classici il bisogno corrisponde ad una necessità o ad una carenza di un certo oggetto, di un certo bene. In questo scritto intendo però soffermarmi su un’altra definizione di bisogno, ovvero quella teorizzata dallo psicologo statunitense Abraham Maslow nel 1954.

Nell’ambito dei suoi numerosi studi sulla motivazione umana, egli si è reso conto che tutte le persone hanno bisogni fisici, emotivi, sociali e spirituali, che devono essere soddisfatti in base alla loro importanza. Da qui la formulazione della nota Piramide di Maslow, con la quale lo studioso ha categorizzato e gerarchizzato i bisogni degli esseri umani su più livelli.

Nello specifico, Maslow ha posto alla base della struttura piramidale i cosiddetti bisogni fisiologici, ritenuti anche i più “prepotenti”, poiché connessi alla sopravvivenza fisica dell’individuo, che corrispondono ai bisogni di fame, sete e sonno. Al secondo livello, ha situato, invece, i bisogni di sicurezza, ovvero quelli concernenti il senso di stabilità, la dipendenza, la protezione e l’emancipazione da paure e ansia, che devono garantire all’individuo protezione e tranquillità.

Poi ci sono i bisogni di appartenenza, comprensivi dei bisogni di affetto e amore (di familiari e amici), che trovano il loro fondamento nell’aspirazione di ogni persona ad essere parte di una comunità; al quarto livello Maslow ha classificato i bisogni di stima, quali i bisogni di rispetto, approvazione, riconoscimento, utili per affrontare la vita con successo. Infine, al quinto livello sono posti i bisogni di autorealizzazione, quelli indubbiamente più ambiziosi e difficilmente raggiungibili, che muovono l’uomo nel cercare di diventare ciò che desidera, sfruttando le proprie facoltà mentali e fisiche.

Pertanto, in tale ottica, si constata che il desiderio intrinseco dell’uomo non è altro che quello di riuscire ad elevarsi su sempre più alti livelli, se nella condizione di poterlo fare.

La Piramide di Maslow ha trovato numerosi ambiti di applicazione nella pratica, che spaziano dal marketing alla psicologia del lavoro, dalle Organizzazioni ai vari contesti formativi, ed è tutt’oggi uno dei modelli più conosciuti inerenti la motivazione degli individui.

Nel pensiero maslowiano sia il concetto della gratificazione sia quello della privazione sono considerati importanti.

Per fare un esempio, la crisi COVID-19 ci ha sfidati su più livelli della gerarchia, soprattutto ha cambiato un po’ la nostra percezione di sicurezza (secondo livello); ci siamo sentiti tutti un po’ più vulnerabili rispetto al contagio e abbiamo avvertito in modo preponderante il bisogno di proteggerci. Oggi, molta attenzione è data alle conseguenze che questa situazione sta ancora avendo sull’economia; è quindi necessità comune trovare soluzioni efficaci per risolverla in tempi brevi.

Se partiamo dal presupposto che le crisi vanno affrontate una alla volta, ecco che non possiamo preoccuparci di esigenze di livello superiore quando ne abbiamo di fisiologiche e di sicurezza che devono essere soddisfatte nell’immediato.

Le persone ricercano l’ordine, la prevedibilità, il controllo, il senso di protezione e la tranquillità, il tutto indirizzato alla soppressione di preoccupazioni e ansie. Questi bisogni devono essere esauditi dalla società e oggi più che mai i governi si devono impegnare a garantire cibo, salute e sicurezza ai propri cittadini. Anche le aziende, dal canto loro, sono più sollecitate a garantire queste sicurezze ai propri dipendenti.

Le sfide economiche, legate all’economia come scienza sociale e non scienza esatta, non potranno e non dovranno essere volte esclusivamente all’ottenimento del profitto, ma dovranno ritornare ad essere socialmente vicine all’essere umano.

Proprio per il difficile periodo storico che stiamo attraversando, è quindi necessario tener conto dell’essere umano nella sua interezza e non più considerarlo prevalentemente in un’ottica “utilitaristica”.

E allora che fare? Propongo di concentrare le nostre energie e risorse, rispondendo ai bisogni primari e posticipando a momenti più favorevoli gli altri.

È indubbio che l’esercizio sia complesso e impegnativo, tuttavia lo stesso è necessario e la gente se lo aspetta!

Bisogna evitare il solo ragionare razionale e asettico, prediligendone uno creativo e innovativo, al fine favorire i bisogni del cittadino.

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