La scelta della star di prendere il cognome del marito è stata criticata dalla scrittrice Jennifer Weiner
NEW YORK - «Una donna che prende il cognome del marito mi sembra una sottomissione, un gesto per dire “Io appartengo a lui”. In questo momento difficile per il femminismo in America, la scelta è particolarmente scoraggiante». Lo ha pubblicato sul New York Times la scrittrice Jennifer Weiner, in merito alla decisione di Jennifer Lopez di acquisire il nome del marito e diventando Jennifer Affleck.
La star di Hollywood ha sdoganato la sua nuova firma nella newsletter personale: Mrs. Jennifer Lynn Affleck. Il che non vuol dire che il suo marchio di fabbrica J-Lo scompaia. Una decisione dettata dal romanticismo, la sostituzione del nome, oppure «un gesto radicato indissolubilmente nel patriarcato» e che comporta che la moglie sia fusa con il marito, «senza alcuna reputazione o identità propria. Quella nozione è rimasta per secoli e persiste ancora in varie forme in tutto il mondo».
Weiner concede: «Prendere il nome di tuo marito potrebbe essere un modo per dire "questo è per sempre"». Ma conclude: «Questi gesti contano. I nomi conferiscono identità. E le donne sposate continuano a rinunciare ai loro, mentre gli uomini sposati raramente ricambiano. Non importa cos'altro cambia, quello squilibrio di potere persiste».