Il nuovo album del percussionista momò Emmanuel Pfirter è un lavoro sfaccettato, con l'handpan a fare da trait d'union
MENDRISIO - Colonna portante ritmica di una grande quantità di band momò, Emmanuel Pfirter è uno di quei musicisti che – se bazzicate il Mendrisiotto o la scena live ticinese – avrete sicuramente visto suonare.
Attualmente impegnato dietro al set con i momò Mujo, Pfirter ha anche un suo progetto solista che però lo porta lontano da piatti e tamburi e a cimentarsi con... l'handpan.
Una carriera alternativa, in tutti i sensi, che lo porta in questi giorni a pubblicare un secondo album: “Multiverso”. «Il mio percorso con l'handpan è iniziato 5 anni fa», ci racconta Emmanuel che nella vita fa il fisioterapista ed è pure papà, «in quel periodo abitavo sul Monte San Giorgio, al Serpiano, ed è stato naturale riscoprire un suono più... naturale. Mi trovavo spesso a fare musica nel bosco, fra gli alberi, le rocce e gli animali».
E, sempre con naturalezza, dai primi esperimenti si passa poi alle prime prove di registrazione: «All'inizio registravo semplicemente per prendere appunti musicali, per non dimenticare melodie o strutture che mi piacevano. Dopo una, due, tre, quattro volte e il processo si è poi trasformato in un primo album: “Astral dimension” che è uscito nel 2018».
Quello nuovo, “Multiverso”, è però tutta un'altra cosa: «Volevo creare un disco in cui non ci fosse solo l'handpan ma anche altri strumenti e la voce, ho registrato e mixato tutto io, complice il lockdown e anche una quarantena che mi ha isolato dal resto della mia famiglia», spiega Pfirter, «ho scelto questo titolo perché si tratta di un insieme di atmosfere, personaggi e storie – di mondi, appunto – diversi gli uni dagli altri ma in qualche modo assonanti, tutti tasselli di un unico multiverso».