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Perché tutti stanno guardando “Strappare lungo i bordi” (e perché dovreste farlo anche voi)

ITALIAPerché tutti stanno guardando “Strappare lungo i bordi” (e perché dovreste farlo anche voi)

25.11.21 - 20:30
La serie Netflix di Zerocalcare è una gran bella sorpresa che conferma la parabola ascendente del fumettista romano
Netflix
Perché tutti stanno guardando “Strappare lungo i bordi” (e perché dovreste farlo anche voi)
La serie Netflix di Zerocalcare è una gran bella sorpresa che conferma la parabola ascendente del fumettista romano

ROMA - Da fenomeno di nicchia del fumetto italiano a superstar, ma sempre con i piedi per terra e il “polso” di com'è essere 'entenni in questi tardi anni 2000. Sono poche le storie di successo, francamente, strameritate come quelle del romano Zerocalcare venuto davvero dal basso e dai palazzoni dei quartieracci di Roma, anzi de Roma.

Da “La Profezia dell'Armadillo”, che ha da poco compiuto 10 anni, in poi il suo percorso artistico e personale - così come l'importanza della sua voce nella cultura popolare italofona - non hanno fatto che crescere. Questo anche se le sue storie e situazioni piuttosto che espandersi preferivano appallottolarsi proprio nel "quartieruccio suo" in stile «Spinaceto? Pensavo peggio» di morettiana memoria.

Eppure la periferia brutta, anzi (perdonatecelo ancora una volta) bbrutta (con due bi), diventa per Zero e compagnia - ovvero gli amici reali (Sarah, Secco e Cinghiale) e immaginari (l'Armadillo-coscienza) un po' uno specchio di una generazione. Quella degli pseudoadulti senza possibilità di farcela in un presente paludoso e strapieno di contraddizioni che finiscono per tradursi in ansie e “rosicate”.

“Strappare lungo i bordi” che dalla sua uscita è diventato un fenomeno da meme che sui social è davvero impossibile da schivare è una tipica storia da Zerocalcare che funziona splendidamente in versione cartone animato.

La chiave scelta è proprio quella della “Profezia” e degli altri suoi libri-raccolta che raccontano una storia orizzontale costruendoci sopra una montagna di divagazioni, racconti e ricordi di varia entità ma che al momento di tirare le somme finiscono per tratteggiare un ritratto sorprendentemente coeso e sensato. 

E il fatto che la serie, davvero, funzioni così bene non è l'unica sorpresa. L'altra è che è lo stesso Zerocalcare a fornire la voce a gran parte dei suoi personaggi con una prova di doppiaggio, ma anche di comicità, davvero da incorniciare. Suo alter-ego, l'armadillo pessimista, è invece un caustico Valerio Mastrandrea.

Con le sue 6 puntate da 20 minuti l'una, è difficile non consigliare “Strappare lungo i bordi” in maniera spassionata. Anche solo per quell'irresistibile «s'annamo a pija er gelato?» di Secco, che è già leggenda.

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