"Distant Voice", featuring di Leo Pusterla con il produttore veneto SeaBass.Music, apre nuovi scenari al collettivo
LUGANO - Una linea di basso decisamente accattivante accoglie l'ascoltatore di "Distant Voice", il nuovo singolo a firma Terry Blue. Ci s'imbatte con un universo musicale che è estremamente differente da quasi tutto quello che il collettivo musicale ticinese ci ha proposto fino a oggi. Ma si tratta di una chiara scelta nel segno della sperimentazione, ci ha confermato il frontman Leo Pusterla. Questo brano, in particolare, è il risultato della collaborazione con il beatmaker e produttore veneto SeaBass.Music, al secolo Sebastiano Modolo.
Come sei venuto a sapere dell'esistenza di SeaBass.Music?
«È una tipica storia "pandemica": avevamo la stessa casa discografica ma non ci siamo mai visti di persona. Abbiamo cominciato a scriverci circa un anno fa e mi aveva inviato alcuni dei suoi lavori, che mi avevano colpito. Ha mandato questo brano, sul quale mi ha lasciato grandissima libertà: ho avuto spazio completo a livello di melodie e composizione del testo. In più, visto che sono in dirittura d'arrivo per il diploma di mixing, mi sono proposto di curare anche questa fase. Lui ne è stato molto contento».
Resterà un "atto unico"?
«No, siamo al lavoro su altri pezzi anche se non sappiamo bene in che veste li pubblicheremo».
Come s'inserisce questo brano nel tuo percorso artistico?
«Si tratta di un esperimento e sono curioso di capire come verrà percepito: è qualcosa che è al contempo simile, ma distante, da ciò che faccio da solo e con il gruppo. Abbiamo voluto tenere comunque il nome Terry Blue nonostante in questo brano ci sia solo io e non il resto del collettivo, ma ci sembrava che fosse in linea con quella che è la nostra filosofia: sperimentare sempre, allontanarci da ciò che è stato già fatto».
Cosa ha portato nel tuo lavoro?
«Mi ha sicuramente spinto a uscire dalla mia zona di comfort. È indubbiamente molto più semplice avere a che fare con produzioni interamente tue. Lavorare su una canzone che tu non hai scritto e rispetto alla quale sono state prese delle scelte compositive che potrebbero non piacerti (e non è questo il caso, per fortuna), ti permette di essere responsabile unicamente di voce e testo. E questo ti dà una prospettiva diversa e una grande libertà - ed è un processo completamente diverso da ciò abbiamo sempre fatto, difatti si tratta del nostro primo featuring».
Ti senti a tuo agio in questa atmosfera musicale inedita per la storia musicale di Terry Blue, quasi da club?
«In realtà sì, perché si avvicina ad alcuni dei miei ascolti da qualche tempo - e non smetterò di esplorarlo, tramite altre collaborazioni. Tornando però a questo brano: quando ne parlavo con Sebastiano lui mi menzionava Bonobo e certi suoi lavori, che io conoscevo molto bene e che ho ascoltato. È una dimensione che mi è familiare, più nella veste ambient e chill music che in quella propriamente club. Infatti all'inizio è stato un po' difficile assimilare "Distant Voice": la parte iniziale spinge molto, è prorompente e non ha metrica e sonorità da lounge. Ma mi piaceva contrastare quest'atmosfera con quella creata dalla mia voce, che è più cupa e distante. Questa cosa affascinava sia me che SeaBass».
È stato un processo particolarmente laborioso?
«No, ci abbiamo messo solamente qualche giorno. Abbiamo registrato abbastanza liberamente e il risultato gli è piaciuto subito».
Questa nuova via sonora non andrà a soppiantare però i Terry Blue "tradizionali", esatto? So che c'è un EP acustico in cantiere...
«Non è ancora sicura l'uscita di questo EP per la primavera, siamo ancora in fase d'ideazione. Con Terry Blue vorremmo riuscire a fare più cose possibili: sia la musica che abbiamo sempre fatto, ma anche sperimentando in questa nuova direzione - ma con i musicisti. Avvicinarci, anche nel suono del gruppo acustico, a qualcosa di più elettronico - miscelando tutto ciò che abbiamo fatto fino a oggi. Vogliamo spingerci ancora oltre la sperimentazione di "Only To Be There" (il disco precedente, ndr), sarà un unico grande percorso musicale con diversi "sfoghi"».