Grandi novità nel percorso dell'artista ticinese, a cominciare da un cambio di produzione e sound
BRISSAGO - Nuovi riflessi di luce scaturiscono dal Diamante della musica ticinese. Ci sono grandi cambiamenti per il giovane artista ticinese, ma lasciamo che sia lui a raccontarceli.
Di solito si cambia perché succede qualcosa: vale anche per te?
«Dopo il concerto insieme all'orchestra al Palazzo dei Congressi di Lugano e quello al Morandi Club (a dicembre 2022, ndr) ci sono stati tre mesi di silenzio e riflessione. Non sapevo più in che direzione andare e se continuare questo percorso. È stato un periodo tosto, molto buio».
C'è un importante avvicendamento alla produzione: dietro il mixer questa volta troviamo kandrax.
«Sono entrato in contatto con Andrea (Trombin Valente, ndr), perché cercava una voce per il progetto kardada. Abbiamo fatto una videochiamata e mi ha spiegato che non andavo bene per quello che aveva in mente di fare, che avevo un profilo artistico già troppo delineato. Allo stesso tempo mi ha detto che aveva voglia di creare qualcosa di completamente nuovo per me. Da lì abbiamo iniziato a chiacchierare e gli ho mandato una lista di brani che avevo scritto durante la pandemia».
Si arriva così a "Cappuccino".
«Da tempo volevo che questo brano vedesse la luce. Sono felice che le sue potenzialità siano state recepite da kandrax e che segni il mio debutto con l'etichetta Boanerghes - anche se il mio team è rimasto lo stesso: ci sono Simon, Jessica Tirico che cura la mia immagine... A loro si è aggiunta Francesca Betteni, che fa coaching e che è stata fondamentale per tirar fuori quello che è il mio essere».
Su cosa avete puntato?
«Sul tirare fuori la mia sensualità, in tutti i sensi - e anche sul versante estetico. Anche kandrax è stato d'accordo nel valorizzare la mia parte più sensuale e a farmi sentire "giusto" con le mie canzoni. Sto facendo sport per valorizzare di più il mio fisico e lancio il messaggio che, alla base del successo in qualsiasi professione (e nella vita in generale) c'è la cura della persona. "Mens sana in corpore sano"».
"Cappuccino" è ammiccante, maliziosa, tutta da ballare - con una simbologia che non necessita di spiegazioni...
«L'ho scritta tre anni fa a Roma, in una stanza in condivisione con altri inquilini. Io non avevo amici e la canzone, come si può facilmente intuire, è nata da un'esperienza notturna con uno sconosciuto».
È il tuo primo contenuto esplicito in una canzone?
«Sì, lo è. "Cappuccino" mi ha dato una sicurezza e una voglia di essere ancora di più me stesso. Penso di non aver ancora mostrato chi sono davvero: ma se ora ho voglia di andare a fare la spesa con i tacchi, lo faccio. Mettendo "Cappuccino" in cuffia».
Sesso e musica è un binomio che vuol dire due cose: o provocazione o sincerità.
«Sì, una sincerità provocatoria, se possibile (ride, ndr). Non piaccio a tutti: c'è chi mi ama e chi mi odia. Ma i primi sono superiori a questi ultimi».
Cosa ci sarà dopo "Cappuccino"?
«C'è un Ep in lavorazione, dovremmo riuscire a concluderlo entro la fine dell'anno. Il prossimo singolo uscirà il mese prossimo - e sarà una bomba: sempre elettronico ma con sonorità molto spagnoleggianti. E poi...».
E poi?
«Lunedì farò il provino per X Factor. Speriamo bene!».