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CANTONENon tutti i fiori sbocciano a primavera

23.12.24 - 06:30
Raggiunta la maturità, Jack Rush ha pubblicato il suo album di debutto "Late Bloomer"
JUSHER AVAIN
Jack Rush
Jack Rush
Non tutti i fiori sbocciano a primavera
Raggiunta la maturità, Jack Rush ha pubblicato il suo album di debutto "Late Bloomer"

LUGANO - Non tutti i fiori sbocciano a primavera. Ce ne sono alcuni che hanno bisogno di più tempo ma che, alla fine, trovano la loro strada e riescono a inebriarsi ai raggi del sole. È la storia di Jack Rush: il cantautore con origini statunitensi, ma solidamente radicato in Ticino, ha pubblicato con la raggiunta maturità il suo album di debutto, "Late Bloomer", edito da Rattler Records. Un lavoro nel quale il 68enne propone, con freschezza ed efficacia, una sintesi di ascolti e influenze che spaziano da Neil Young ai Blur, passando soprattutto per Mac DeMarco.

Jack, quindi tu stesso ti consideri un fiore che è sbocciato tardi?
«Nel disco c'è una canzone d'amore con questo titolo. Poi, quando ho cominciato a pensare al titolo dell'album, mi sono accorto che è una perfetta metafora per il mio progetto musicale».

Da quando ti dedichi alla musica?
«Suono da quando avevo 16 anni e ho sempre pensato di non essere pronto. Però in tutti questi anni ho continuato a studiare, finché due anni fa mi sono accorto che ero migliorato. Mi sono detto: magari è il momento per tentare».

Chi ti ha affiancato nella produzione dell'album?
«Mio figlio (il noto cantautore Tatum Rush, ndr), Marcello Bertozzo per le tracce più rock, Neihardt (Davide Joerg) e Robin Girod, tutti bravissimi e ricchi di talento. Con quest'ultimo ho registrato nel suo studio a Ginevra, è stato un grande piacere».

Cosa pensa Tatum della tua musica?
«Mi dà degli ottimi consigli: dice sempre quello che gli piace e quello che non gli piace, con grande onestà. Io faccio lo stesso con le sue canzoni e questi feedback sono sempre molto apprezzati».

Nel disco troviamo brani che hai già pubblicati come singoli: qual è quello che ti ha dato le soddisfazioni maggiori?
«Il primo, "Wanna Fly", è sempre speciale e ha navigato per tutta l'estate 2023 sulle onde radiofoniche. Tanti mi dicono che "Wonderland" sia il brano migliore. Infatti ha raccolto un bel po' di stream in più degli altri».

Come definisci il tuo stile musicale?
«È piuttosto eclettico, ma parlerei di "rock ondeggiante"».

Il tuo debutto in concerto è già avvenuto, ad agosto al Lido San Domenico. Ci saranno altre occasioni per ascoltarti dal vivo?
«Nei primi mesi del 2025 dovrebbero arrivare un paio di date».

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