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BEATRICE LUNDMARKÈ ora di smetterla di voltarsi dall’altra parte

11.10.23 - 15:15
Beatrice Lundmark, Più donne
BEATRICE LUNDMARK
Fonte BEATRICE LUNDMARK
È ora di smetterla di voltarsi dall’altra parte
Beatrice Lundmark, Più donne

A intervalli regolari si leggono sui media preoccupanti racconti di episodi di violenza sulle donne: ne cito due avvenuti in Ticino “Ancora violenza sulle donne a Lugano: inseguita e picchiata perché «non ci stava»” (Cdt 27.9.23), “Donna picchiata selvaggiamente da un uomo al Balestra” (CdT, 13.12.2021).

Si tratta di un episodio, il primo citato, accaduto quest’estate al quartiere Maghetti dove una giovane è stata seguita, molestata e picchiata da un coetaneo. «Ero alla Foce a far serata con le amiche – ha raccontato la vittima al Corriere del Ticino –, quando un ragazzo si è avvicinato e ha cominciato a chiedermi di andare con lui. Al mio rifiuto ha insistito e allora mi sono allontanata. Pensavo fosse finalmente finita ma, quando dopo un paio d’ore sono uscita fuori dal locale, lui era incredibilmente ancora lì e mi è arrivato addosso, cominciando a darmi fastidio e a toccarmi. Ero profondamente turbata da quanto stava succedendo, per questo mi sono spaventata e ho provato ad allontanarlo. Per tutta risposta lui mi ha tirato un pugno in faccia che mi ha fatto cadere a terra perdendo i sensi».

Quello accaduto all’autosilo Balestra è un po’ meno recente ma non meno grave. Si tratta dell’episodio, ampiamente riportato dai media, dove un uomo ha selvaggiamente picchiato una ragazza, con cui aveva una relazione: l’uomo ha seguito la donna all’interno del posteggio e, dopo un alterco verbale, l’ha sbattuta contro un’auto per poi prenderla a calci.
Per non parlare dei terribili avvenimenti accaduti quest’estate nella vicina Penisola come ad esempio lo stupro di Palermo e le violenze sessuali di gruppo su due bambine tredicenni a Caivano, a cui vanno aggiunte le frasi e i commenti maschilisti, prime tra tutte quelle del compagno della premier Giorgia Meloni, il giornalista Andrea Giambruno, che si permette di dire: “Se le donne evitassero di ubriacarsi, potrebbero evitare di farsi trovare dal lupo”.

Ciò che lascia sgomenti, leggendo i vari articoli, è proprio questo: la difficoltà nel denunciare, nell’esser prese sul serio (dalla polizia, dalla giustizia e dalla società) e nell’ottenere giustizia. Penso sia giunta veramente l’ora di smetterla di voltarsi dall’altra parte perché certe cose non si vogliono sentire o le si etichettano semplicemente come problemi di coppia: non si tratta solo di problemi di coppia, ma è una vera e propria piaga sociale. Per questo, giustamente, alcune vittime di violenza hanno deciso di organizzare a Lugano una manifestazione il prossimo 14 ottobre alle 13.30 (con partenza da piazza Luini): un corteo silenzioso in favore della sensibilizzazione contro la violenza.

Beatrice Lundmark, Più donne

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COMMENTI
 

UtenteTio 1 anno fa su tio
Farei molta attenzione a non mischiare fatti italici fatti da un manipolo di ragazzotti bevuti e tossici in odore di mafia (gente da eliminare una volta incontrata x strada), che i casi in Ticino. La colpa va data anche agli avvocati o lidevoli avvocati ticinesi che hanno dimostrato largamente di tutelare i loro clienti andando oltre, casi vari di pedofilia, il caso del compagno ex-esperto di politica giovanile super tutelato al punto di mai nominarlo, caso Unitas ed altri casi, dove l'avvocato molte volte non si risparmia di accusare anche le vittime, ma non ho mai visto nessuna femminista insorgere ed accusare questo o quell'avvocato.

vulpus 1 anno fa su tio
Risposta a UtenteTio
Hai citato dei casi, dove gli avvovati centrano poco, ma tanto la politica a difesa del socio con la tessera giusta. È anche questa la vergogna di tutto!

Ri-educa 1 anno fa su tio
Inaccettabile! Nessuno si deve permettere atti di questo tipo, stranieri o non stranieri. Certo che uno straniero che commette reati, a mio parere dovrebbe essere immediatamente rimpatriato, gli altri. carcerati a vita. Se scegli di "entrare" in casa d'altri come prima cosa bussi e chiedi il permesso di entrare, in seguito rispetti le regole della casa e non ti servi da solo se non ricevi il permesso. Se non piacciono le regole non rimane che tornare a casa propria. Che a casa mia debba avere una "guardia del corpo" per uscire e non possa circolare liberamente è INACCETTABILE!

cane_disperato 1 anno fa su tio
Risposta a Ri-educa
Ovvio, secondo me è un problema di empatia, gli uomini dovrebbero pensare a come si sentirebbero se uomo più grosso e forte di loro gli facesse apprezzamenti o cominciasse a molestarli. Il paragone è sbagliato, è più simile a una famiglia che adotta un figlio, poi diventa un figlio da educare non una specie di ospite che deve anche ringraziare.

Disà 1 anno fa su tio
Risposta a Ri-educa
certi uomini per favore , senza polemica di sorta , da fastidio essere paragonato a certi elementi da cronaca , arrivare a picchiare una sconosciuta non è caratteristica di un uomo ma di un criminale che va internato e buttata via la chiave così come il caso orrendo di cronaca dello stupro sul treno mi chiedo anch io come sia possibile dare asilo a due criminali che si fingono minorenni è inaccettabile , dovrebbero saltare qualche posto di lavoro di chi ha deciso la loro entrata in svizzera ! son d' accordo sul discorso dell' empatia ma non basta qua si sta parlando di gruppi di persone che sono fuori dalla società in come scrivono in come si comportano nelle ideologie che spingono , non la vedo bene in realtà :(

Ri-educa 1 anno fa su tio
Risposta a Disà
Concordo pienamente!

Ri-educa 1 anno fa su tio
Risposta a cane_disperato
Certamente, è ovvio che se accolgo una persona lo faccio con piacere non per sentirmi dire grazie, sarebbe bello se tornassimo a "prenderci cura" uno dell'altro. Purtroppo molto spesso oggi quasi non ci si conosce tra vicini di casa e se saluti per strada una persona vieni guardato con sospetto. Non puoi uscire da solo la sera, penso a chi lavora a turni o nei locali pubblici e finiscono tardi di lavorare, gli studenti universitari e altri ancora, che brutta situazione.
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