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CALCIOVincent Cavin, l'uomo che ha abbattuto il Monte Ceneri sportivo

23.09.09 - 10:03
L’ex professionista di Lega Nazionale ha messo in pratica il progetto Team Ticino in barba alle rivalità cantonali: 260 ragazzi lavorano per una formazione d’élite che sta già dando buoni frutti
Ti-Press/Gabriele Putzu
Vincent Cavin, l'uomo che ha abbattuto il Monte Ceneri sportivo
L’ex professionista di Lega Nazionale ha messo in pratica il progetto Team Ticino in barba alle rivalità cantonali: 260 ragazzi lavorano per una formazione d’élite che sta già dando buoni frutti
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BELLINZONA – Favorire l’inserimento graduale in prima squadra con un’adeguata formazione che privilegi i minuti di gioco. È nato così il calcio d’élite per i giovani, prima nel Sopraceneri (nel 2006) e poi nel Sottoceneri (l’anno successivo) fino a raggruppare la bellezza di 260 ragazzi tra i 14 e i 21 anni.

Il responsabile dell’Associazione Team Ticino, alla cui testa figura il presidente Augusto Chicherio, è Vincent Cavin, 34 anni, apprezzato professionista di Lega Nazionale che si è trasferito con la moglie e i tre figli a Pianezzo “per una migliore qualità di vita”.

L’ex centrocampista granata, giunto in Ticino nel 1999 (l’anno della promozione in LNB con l’ACB), ha assunto un ruolo fondamentale nella formazione dei talenti e oggi lavora in stretta collaborazione con altri nomi importanti come Davide Morandi (responsabile del Team Ticino Under 18), Régis Rothenbühler (Under 17) e Matteo Vanetta (Under 16). “Siamo un bel gruppo – sottolinea Cavin – e i risultati sono incoraggianti, anche se a questi livelli il lavoro è sempre tanto. Ma in tre anni è stato fatto più di quanto si pensava e possiamo dunque ritenerci soddisfatti. Vorrei ringraziare tutti coloro che collaborano alla realizzazione di questo progetto”.

Il primo passo fondamentale compiuto dal Team Ticino è stato quello di abbattere le barriere cantonali, “anche se in certi casi la rivalità si sente ancora… – precisa Vincent Cavin – Ma il concetto fondamentale è uno solo: è decisamente meglio far parte di un gruppo ticinese d’élite e giocare piuttosto che restare in panchina in una squadra di punta e interrompere la propria formazione. Per completare questo processo puntiamo ad avere anche una Under 21, che per il momento esiste solo a Lugano”.

I regolamenti aiutano il lavoro degli allenatori. “La Lega ha ridotto a 5 i giocatori non formati in Svizzera e quindi c’è più spazio per i nostri giovani, a partire dalla Prima Lega. Per loro è fondamentale lavorare con motivazione e credere in un obiettivo realistico. Spesso il Ticino viene snobbato, si sogna l’Italia e il percorso si interrompe ancor prima di partire…”.

Il Locarno, del resto, sta dimostrando che di giovani all’altezza ce ne sono. “Solo alcuni tra i migliori dell’annata ’91 stanno giocando al Lido, perché insieme a Milani, Pusterla e Mitrovic citerei anche Mihajlovic, Mattia Bottani, Monighetti, Greco, Martinelli, Marchesano e Borga. Con una Under 21 del Team Ticino la formazione sarebbe stata ottimale, ma questi ragazzi sono comunque riusciti a conquistare un posto importante nei rispettivi club di Challenge League e Prima Lega”.

La collaborazione con la Federazione Ticinese di Calcio (FTC), che si occupa del calcio giovanile di base (dagli Allievi E agli Allievi A), è ottimale e Vincent Cavin è molto soddisfatto. “Abbiamo ottimizzato il rapporto e i benefici si vedono su entrambi i fronti. A livello amministrativo riceviamo un grande aiuto, così da poterci concentrare meglio sugli aspetti tecnici”. Il futuro? “L’obiettivo è ambizioso, ma realistico: portare un giovane o due all’anno nelle squadre di punta del calcio ticinese attraverso una formazione completa”.

(RP)

Foto d’apertura: Ti-Press/Samuel Golay

 

Foto d'apertura: Ti-Press/Samuel Golay

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