A Lugano sta per tornare il grande tennis. Luca Margaroli: «Appuntamento che piace»
Il ticinese, di rientro dall'India, ci presenta la quarta edizione del torneo: «Tabellone di tutto rispetto, con una quindicina di giocatori che hanno già assaggiato la top-100 mondiale. Sinner? A 17 anni vinceva già i Challenger...».
LUGANO - Dagli impegni al torneo di Pune, India Occidentale, passando per Dubai - scalo obbligato - fino al rientro in Ticino, dove fervono i preparativi per la quarta edizione del Challenger Città di Lugano. Sono settimane intense quelle vissute da Luca Margaroli, che insieme a tanti collaboratori e al papà Riccardo - direttore del torneo - è tra coloro che lavora per il ritorno del grande tennis in riva al Ceresio. Più precisamente al Padiglione Conza, dove si stanno allestendo i campi che dal 3 al 10 marzo accoglieranno i professionisti della racchetta.
Un appuntamento che negli anni ha saputo soddisfare le crescenti richieste dell’Atp e confermarsi in agenda come uno dei tornei che vanno a chiudere la stagione indoor.
«Lugano piace anche perché ha una posizione strategica nel calendario - interviene il 32enne Luca Margaroli, già nei quadri della selezione rossocrociata di Coppa Davis - A livello Atp c’è quasi solo Indian Wells, quindi, per chi vuole rimanere in Europa, è un’ottima occasione. Uno degli ultimi tornei sul veloce prima della stagione su terra. Lo scorso anno c’è stata una bella risposta da parte del pubblico, speriamo vada ancora così. In fondo gli appassionati sono abituati a vedere giocatori come Stricker in tv negli Slam… ora li hanno sotto casa qui a Lugano».
Proprio Stricker, vincitore nel 2021 della prima edizione, potrebbe fare il suo rientro nel circuito a Lugano. Il 21enne bernese, Atp 94, è fermo da dicembre e ha dovuto rinunciare anche agli Australian Open per un problema fisico.
«Due settimane fa ho parlato col suo entourage e l’idea è quella di ripartire proprio da Lugano. So che è ancora in forse, ma speriamo possa farcela. In ogni caso avremo un tabellone di tutto rispetto, con una quindicina di giocatori che hanno già assaggiato la top-100 mondiale. Tra questi il sudafricano Lloyd Harris, 26enne che in passato si è levato lo sfizio di battere anche Nadal a Washington».
Anche Luca Margaroli, specialista del doppio, proverà a togliersi delle belle soddisfazioni.
«Al momento sto recuperando da un’intossicazione alimentare che mi ha colpito in Bahrain, non è un periodo fortunatissimo (ride, ndr). Detto questo a Lugano ci sarò. In coppia col francese Pierre-Hugues Herbert, giocatore che in doppio ha vinto tutti e 4 gli Slam. Un campione, già ai vertici anche in singolare».
Intanto, a proposito di campioni, in Italia è esplosa la Sinner-mania. Il grande pubblico lo ha scoperto (con tutti i pro e contro del caso), ma per chi segue il tennis non è certo una sorpresa.
«In passato l’ho incrociato diverse volte nei Challenger, poi conosco molto bene il suo ex allenatore Riccardo Piatti. Jannik è un talento enorme. Nel 2020, a Melbourne, mi sono allenato con lui 3-4 volte in occasioni degli Australian Open. È un bravo ragazzo. Umile come lo dipingono. Un bel “volto”, un personaggio positivo che fa bene anche all’Italia del tennis. Ora tutti ne parlano, ma ha tenuto i piedi ben saldi per terra e questo è importante».
Un peccato, vista la vicinanza, non averlo mai potuto “portare” a Lugano.
«Difficile… (ride, ndr). Se non sbaglio ha vinto il suo primo Challenger a Bergamo all’età di 17 anni. Anche nel 2021, quando noi eravamo alla prima edizione, era già a ridosso della top-10 mondiale…».