Il nuovo vice-allenatore della selezione elvetica: «Tutti i ruoli sono fondamentali».
«Conosco bene i meccanismi della "Nati"».
MURI - Sarà Vincent Cavin a spalleggiare Murat Yakin sulla panchina della Nazionale. L'ASF, dopo attente valutazioni, ha infatti nominato il 46enne nelle vesti di vice-allenatore della selezione elvetica. Sostituirà Antonio Manicone, partito anche lui verso Bordeaux.
Un'occasione irrinunciabile, di quelle che non capitano tutti i giorni... «Non ho esitato tanto devo dire, ho detto subito sì - le parole di Cavin a Radio Ticino - Mi piace lavorare con la Nazionale e questo ruolo mi porterà a vivere una nuova esperienza. Conosco bene i meccanismi, ero già presente con Hitzfleld e poi con Petkovic e conosco praticamente tutti i giocatori. Sono romando, ma adesso mi considerano un ticinese. È più di 20 anni che vivo nella Svizzera italiana».
Si parla spesso di colui che pilota lo spogliatoio, ma anche chi opera nelle "retrovie" è imprescindibile... «Tutti i ruoli sono fondamentali. L'allenatore è la persona di riferimento, attorno al quale ci sono altrettante figure importanti. In questo contesto anche chi si occupa del materiale è importante. Noi aiuteremo Murat a prendere le decisioni migliori. Però sì, sarà Murat ad avere l'ultima parola. Alla fine, quando si pensa a una squadra che ha vinto, ci si ricorda sempre dell'allenatore e non del suo staff. Questo accade nel bene e nel male...».
Il tempo per preparare le prossime partite è pochissimo. Ad inizio settembre la Svizzera giocherà due gare molto importanti valide per le qualificazioni ai Mondiali... «Mi sono trovato con Murat martedì, abbiamo iniziato a scambiare qualche opinione. La cosa più importante è capire in che situazione ci troviamo. L'ha già dichiarato lui in conferenza stampa, cambiare tutto non si può. Bisognerà essere efficienti».