Durissimo botta e risposta tra Antonio Cassano e Giuseppe Marotta: «Non può insegnarmi niente, deve solo ringraziarmi».
Fantantonio è andato all’attacco dopo le parole del dirigente nerazzurro, che ha parlato al Festival di Trento: «Barella è l'esempio di un talento diventato campione, Cassano non ci è riuscito perché non ha mai accompagnato le sue qualità innate a delle qualità umane».
MILANO - Pesantissimo botta e risposta tra Antonio Cassano e Beppe Marotta.
«Marotta è un incompetente sui giocatori, non ne conosce nessuno e spesso chiedeva a me chi fossero quelli che lo salutavano: lui a me non può insegnare niente», ha tuonato Cassano dalla “Bobo Tv”, dopo aver mal digerito le parole del dirigente nerazzurro, che aveva parlato al Festival di Trento.
«Barella è il classico esempio di calciatore che da talento diventa campione. Ciò che per esempio non è riuscito a fare Cassano - aveva detto Marotta - Non ho mai avuto un giocatore con le qualità innate di Antonio, ma non ha mai accompagnato queste qualità a delle qualità umane, come ad esempio comportarsi in modo serio e disciplinato, avere obiettivi. Per questo non lo è mai diventato».
Puntuale la risposta (dura) di Fantantonio, che è andato all’attacco ricordando anche i trascorsi con Marotta alla Sampdoria. «Lui è un grande politico del calcio e si sa vendere bene con i giornalisti, ma può darsi che abbia ancora il dente avvelenato da quando mi voleva vendere alla Fiorentina all’insaputa del presidente Garrone. Io parlai con Garrone e gli chiesi di cacciarlo a fine stagione. Poco dopo quell’anno andò via. Deve dire grazie al sottoscritto se è riuscito ad andare alla Juve. E se abbiamo fatto bene alla Sampdoria lo deve a me. Deve solo ringraziarmi. Di me si può dire tutto, ma non che non abbia le qualità umane. Io come giocare sono stato un fenomeno, mentre lui si sa vendere bene con i giornalisti. Se vuole parlarmi lo faccia dal vivo...».