Pep Guardiola sbotta e lancia l'allarme: «Le parole non servono a nulla. Si pensa prima al business...».
L'allenatore del City, come altri suoi colleghi, critica anche l'eccessivo affollamento dei calendari.
MANCHESTER - Con i calendari sempre più fitti - pure quelli internazionali - e la Premier League ormai nella morsa del Covid, Pep Guardiola alza la voce e lancia l'allarme. Dopo le parole spese anche da altri mister che sono però servite a ben poco, per il tecnico dei Citizens è ora di passare ai fatti.
«Uno sciopero dei calciatori risolverebbe il problema - ha tuonato Guardiola - Le parole non servono più a nulla. La Premier League pensa prima al business piuttosto che alla salute dei calciatori. Uefa, Fifa, Premier League, le televisioni e gli affari sono più importanti del benessere dei giocatori, e ognuno decide per se stesso. Un altro esempio? Siamo l’unico campionato con tre cambi invece di cinque».
Anche l'assocalciatori inglese, con l'emergenza Covid ormai fuori controllo e numerose partite già rinviate, vorrebbe sostenere uno sciopero considerando le scarse misure intraprese per arginare i contagi. Nel frattempo c'è all'orizzonte l'imminente boxing day... con tre gare già saltate proprio a causa del coronavirus.