La furia di Cavani, nel mirino della FFA dopo il pugno al monitor del Var in Qatar, non si placa. Bordate sull'arbitro Siebert
Il suo Uruguay era uscito malamente di scena nella fase a gironi, condannato dal successo della Corea del Sud sul Portogallo (stessi punti e differenza reti, ma meno gol segnati rispetto ai coreani).
MONTEVIDEO - A oltre un mese dalla disfatta in Qatar, dove l’Uruguay è uscito mestamente di scena nella fase a gironi, per Edinson Cavani la delusione è ancora cocente. Il “Matador”, come in molti ricorderanno, uscendo dal campo dopo il match contro il Ghana si scagliò contro il monitor del Var, preso a pugni, danneggiato e fatto cadere a terra.
Per quell'episodio la Commissione Disciplinare della FIFA ha aperto un fascicolo, e ora l’attaccante del Valencia - ex, tra le altre, di Napoli, PSG e United - rischia inevitabilmente una sanzione.
Sollecitato sull’argomento dall'emittente spagnola “Cadena Ser”, il 35enne non ha di certo abbassato i toni, andando nuovamente all’attacco dell’arbitro Daniel Siebert, "colpevole" per i sudamericani di non aver concesso due rigori. «Punito per il mio gesto? Se subirò delle sanzioni disciplinari aver colpito il Var, allora a Siebert, per averci tolto il Mondiale, devono arrestarlo - ha tuonato l’attaccante della Celeste, cui non bastò la vittoria per 2-0 sul Ghana - Ci sono stati degli errori inaccettabili che non puoi commettere nell’epoca del Var, con tutte le telecamere e gli arbitri dietro», il pensiero del Matador.