«Qualche errore, soprattutto per quel che riguarda le convocazioni e la gestione dei giovani, Murat lo ha commesso»
Arno Rossini: «A Murat è stato chiesto di portare la Svizzera all'Europeo. Lo ha fatto»
BERNA - Facendo molta più fatica di quanto si pensasse (al momento del sorteggio), la Svizzera si è garantita la presenza a Euro2024. È entrata nel girone di qualificazione con ambizioni da grande, ne è uscita piena di dubbi e timori. Quello che sembrava insomma un prototipo in rampa di lancio, già forte e con tanti giovani di qualità grazie ai quali decollare definitivamente, si è invece dimostrato un mezzo inadatto al cielo.
«Ci sono state delle difficoltà, è inutile negarlo - è intervenuto Arno Rossini - importante è in ogni caso aver staccato il pass per l’Europeo. Il girone serviva per qualificarsi, la Nazionale si è qualificata».
Il “modo” non ha convinto. E per questo si è aperto un dibattito feroce: Murat Yakin va confermato o allontanato?
«Vi dico perché dovrebbe rimanere: gli è stato chiesto di "portare" la Svizzera alla rassegna che si terrà in Germania. Lo ha fatto. Ha guadagnato sul campo la riconferma».
Fino alla fine della manifestazione continentale.
«Vi dico allora perché dovrebbe essere esonerato. Per lavorare in quel ruolo servono fiducia e sostegno. Serve avere lungimiranza: programmare l'Europeo 2024 ma pensare già al Mondiale 2026. Non lo si vuole così a lungo su quella panchina? Meglio chiudere subito».
Il solito discorso dell’allenatore credibile solo se “coperto” da un contratto?
«Esatto. L’ho già detto, lo ribadisco: presentarsi in Germania con un selezionatore in scadenza sarebbe un errore clamoroso. Murat non avrebbe peso nello spogliatoio, non avrebbe credibilità. Sarebbe come un bandito che usa una pistola ad acqua».
Il punto è, quindi, capire se si può puntare su Yakin per “ripartire”.
«Qualche errore, soprattutto per quel che riguarda le convocazioni e la gestione dei giovani, Murat lo ha commesso. La Federazione a questo punto dovrà valutare se è l’uomo giusto per “svecchiare” questa selezione. Per dare un’accelerazione a un processo di ringiovanimento che, per forza di cose, farà saltare tutti gli equilibri e i legami che negli anni si sono creati nel gruppo. Meglio lui, che può fare da trait d’union con il passato, o un altro, in grado di portare freschezza?».
Cosa farà la Federazione?
«Ah stavolta non scommetto. La situazione è infatti, dal mio punto di vista, parecchio ingarbugliata. Serve una scelta forte, questo è sicuro, ma “forti” sarebbero sia l’esonero che il rinnovo. Pensando al bene della Nazionale, a Berna opteranno per la soluzione che… alla lunga genererà meno critiche».