SUPER LEAGUEMattia Croci-Torti tra i problemi e l’ambizione del Lugano e l’amicizia con Mangiarratti

LUGANO - Rallentato da tanti impegni e ancor più infortuni, il Lugano ha approfittato della sosta per ricaricare (almeno un po’) le batterie. Da sabato sarà però costretto a ripartire e lo farà da un incontro complicato: andrà a far visita all’Yverdon. Per la sfida in casa dei biancoverdi, mister Croci-Torti non potrà contare su Osigwe, Valenzuela, Bottani, Aliseda, Grgic, Marques e Vladi. Mentre ritroverà Celar.

Dal match nella tana dei vodesi ripartirà un nuovo tour de force per i bianconeri. «Lo viviamo con la consapevolezza che dobbiamo dare il 100% per uscire bene da tutte le competizioni - ha specificato proprio l’allenatore ticinese - In questo tour de force non c’è la Coppa Svizzera, alla quale penseremo a febbraio, dobbiamo provare a fare più punti possibile in campionato e a fare un’impresa giovedì sera. Abbiamo dunque cercato di trovare tutte le energie positive che abbiamo e proveremo a metterle in campo».

Per Vladi, assente, si tratta di una ricaduta? «No, abbiamo solo cercato di forzarlo negli ultimi giorni per vedere se era possibile portarlo con noi. È un ragazzo molto sincero e spiace non averlo recuperato. Davanti, per la partita, abbiamo però recuperato Celar. Non so se dall’inizio o per quanti minuti, ma almeno con Babic abbiamo due attaccanti in rosa».

A tenere banco sono sempre i tanti infortunati. «Di questa situazione ne parleremo tra tre settimane, quando i fari saranno un po’ spenti. Come ho detto alla squadra, adesso non dobbiamo cercare scusanti con gli infortuni. Guardiamo chi c’è, cerchiamo di trovare le energie possibili con quelli rimasti. Non cerchiamo alibi. I giocatori che ci sono possono fare bene. La mia totale fiducia è in tutti gli uomini. Abbiamo recuperato qualcuno, anche mentalmente, dunque non lamentiamoci troppo e cerchiamo di fare più punti possibile».

Sulla panchina dell’Yverdon siede - da poco - il ticinese Mangiarratti. «Alessandro per me è una persona importante. Quando avevo 18 anni a Zurigo ho rotto il crociato, lui giocava nella mia stessa squadra ed è stata la persona che mi ha accolto a casa sua e che tante volte mi ha invitato a cena nel momento più buio della mia adolescenza. Dunque è una persona alla quale sarò sempre grato e che posso solo ringraziare per quell’affetto. Sono cose che rimangono per tutta la vita. Perché ero in difficoltà. Ero pieno di sogni e li ho visti frantumarsi con quell’infortunio. E lui c’è sempre stato. Siamo sempre rimasti in contatto e sono molto contento che abbia questa opportunità. Secondo me troppi si sono dimenticati che con il Vaduz, qualificandosi in Conference League, ha fatto un’impresa clamorosa. Però ecco, domani l’amicizia alle 20.25 finisce. E ritornerà forse alle 22.30. Più probabilmente qualche giorno dopo. Spero di trovare le chiavi per metterlo in difficoltà».