Il neopromosso Sion si prepara ad accogliere il Lugano, primo della classe: «Spesso ci hanno fatto male. Speriamo di invertire il trend».
Marco Degennaro: «Stiamo portando avanti una linea condivisa da inizio stagione. Non serve andare sempre chissà dove a cercare giocatori sconosciuti».
SION - Pazienza e stabilità. Sono parole che mancavano da un po’ di tempo dalle parti del Tourbillon, casa del Sion, tornato in Super League lo scorso mese di maggio dopo una bella cavalcata. Da neopromossi i vallesani hanno conquistato 10 punti nelle prime 6 partite, superando anche i primi due turni di Coppa Svizzera.
In estate per il presidente Constantin sarebbe stato “facile” farsi tentare dal mercato e stravolgere la creatura di Tholot, ma così non è stato. Basti pensare che al Wankdorf, nel match vinto all’esordio contro l’YB, 10 titolari su 11 facevano già parte del gruppo che ha centrato la promozione. Insomma è un Sion che ha cambiato filosofia rispetto al recente passato. Diciamo pure “più squadra”. «Direi di sì - interviene il direttore generale Marco Degennaro, tornato ai biancorossi lo scorso aprile - Ci sono stati meno scossoni e movimenti di mercato. Abbiamo ricominciato con il blocco che è risalito in Super, aggiungendo solo 2-3 innesti mirati. Non abbiamo stravolto il gruppo e poi c’è Tholot, tecnico che conosce perfettamente la squadra e il campionato. Conosce il territorio e il club, di conseguenza si muove bene all’interno delle dinamiche della società».
Vien da dire che dagli errori si impara. Negli anni prima della relegazione erano cambiati davvero tanti allenatori e c’era stato un via-vai di giocatori. Con anche nomi illustri finiti presto ai margini. Forse ora, anche il ritorno di un dirigente navigato come Degennaro, ha fatto la sua parte.
«Credo che la stabilità sia molto importante per poter lavorare in maniera costruttiva. È diventato quasi un privilegio poterlo fare. Lo vediamo bene anche in altre realtà. Come a Roma, dove De Rossi sembrava intoccabile e ora si riparte da capo. Anche a Sion abbiamo imparato dagli errori. Si cerca di migliorare ed è giusto che sia così. È un processo. Poi a volte gli errori si possono anche ripetere, nessuno è immune. Però noi adesso abbiamo provato a seguire questa linea, condivisa da inizio stagione».
Troppe volte abbiamo visto squadre che, dopo la promozione, cambiano 8-10 titolari per aumentare il tasso tecnico, ma poi - senza una vera amalgama - si rivela un autogol.
«Verissimo. Siamo felici che per ora la nostra linea stia pagando. Ne eravamo abbastanza convinti, ma poi le conferme le dà solo il campo. Oggi la Challenge rappresenta un bacino prezioso. Ci sono tanti elementi che valgono la Super League, se integrati con testa in un contesto di un certo tipo. Non serve andare sempre chissà dove a cercare giocatori sconosciuti».
La classifica è corta e c'è vera bagarre. Il vostro obiettivo resta la salvezza?
«Siamo partiti con l’idea di cercare di mantenere il posto in Super con una discreta serenità. Senza sofferenze, a differenza degli ultimi anni prima del 2023. Tante volte ci siamo salvati col brivido, in extremis. Avere serenità in questo “anno I” - per noi è anche il primo con questa nuova formula - è il nostro primo obiettivo. Poi, tutto quello che viene in più, va benissimo».
Insomma lavorare con un po’ di pazienza, inserendo gradualmente nel puzzle i pezzi giusti. Un po’ come ha fatto il Lugano nel suo percorso di crescita, pescando - a proposito di bacino interessante - anche dalla Challenge. Vedasi i vari Saipi, Vladi e Dos Santos nella rosa attuale, ma anche altri in passato (su tutti sicuramente Alioski).
«Il Lugano, per i risultati che ha ottenuto, è un esempio. Sebbene abbiano sempre detto di non aspettarsi grandi vittorie perché la crescita della società doveva andare di pari passo, sono sempre riusciti a fare bene. Senza cambiare molto hanno dato continuità e raggiunto risultati eccezionali».
E domenica al Tourbillon i bianconeri arrivano da primi della classe. In questi anni, tra finali di Coppa (3 di fila) e impegni sul palcoscenico europeo, lo status dell’FCL - secondo lo scorso campionato e capace di insidiare seriamente l’YB - è cambiato.
«Sì e lo sappiamo bene. Poi al Tourbillon hanno statistiche molto positive… Sono un po’ la nostra bestia nera. Già vincevano spesso anni fa, arrivando magari da sfavoriti. Ora sono la capolista e quindi figuriamoci. Speriamo che non ci asfaltino e di invertire il trend».
Ultime battute su Reto Ziegler. In estate ha rinnovato fino al 2025, poi un infortunio lo ha fermato e non è ancora sceso in campo. Si è parlato anche di alcune sue “chiacchierate” con il Bellinzona.
«Reto è un elemento molto apprezzato e ben integrato. È stato tra i grandi artefici della promozione. A luglio si è fatto male agli adduttori e al momento resta ai box. Speriamo di recuperarlo il prima possibile perché abbiamo bisogno della sua esperienza e qualità. Queste voci di mercato mi sembrano impossibili. Se tra le due società ci fosse un contatto sarebbe attraverso me… e onestamente non ne sono a conoscenza».
PL | Punti | W | D | L | GF | GA | GD | FORM | |||
1 | Zurigo | 14 | 26 | 7 | 5 | 2 | 22 | 15 | 7 | WLWDD | |
2 | Basilea | 14 | 25 | 8 | 1 | 5 | 35 | 15 | 20 | WWLWW | |
3 | Lugano | 14 | 25 | 7 | 4 | 3 | 21 | 15 | 6 | LWDWL | |
4 | Servette | 14 | 25 | 7 | 4 | 3 | 23 | 21 | 2 | WWDLD | |
5 | Lucerna | 14 | 22 | 6 | 4 | 4 | 26 | 22 | 4 | LLDWL | |
6 | S.Gallo | 14 | 20 | 5 | 5 | 4 | 25 | 19 | 6 | LDDDW | |
7 | Losanna | 14 | 20 | 6 | 2 | 6 | 22 | 20 | 2 | WWWWL | |
8 | Sion | 14 | 17 | 4 | 5 | 5 | 18 | 18 | 0 | LDLDW | |
9 | Young Boys | 14 | 16 | 4 | 4 | 6 | 18 | 23 | -5 | WLWDW | |
10 | Yverdon-sport Fc | 14 | 15 | 4 | 3 | 7 | 15 | 25 | -10 | WWLLL | |
11 | Winterthur | 14 | 11 | 3 | 2 | 9 | 10 | 31 | -21 | LLDLW | |
12 | Grasshopper | 14 | 9 | 2 | 3 | 9 | 13 | 24 | -11 | LLDLL |