Arno Rossini: «Con Xherdan il Lugano non è stato fortunato»
«La fase difensiva? Con Xherdan si devono chiudere entrambi gli occhi. Ma poi i risultati…».
BASILEA - Tre gol per decidere uno dei big match di giornata, per lanciare sempre più in alto il suo Basilea e, soprattutto, per dimostrare una volta ancora di essere definitivamente tornato. Accolto da qualche dubbio perché reduce da un'esperienza non scintillante in un campionato non di prima fascia, Xherdan Shaqiri ci ha messo poco per convincere tutti di essere ancora un top player. Almeno per la Super League.
«Il Basilea ha fatto un bell’affare richiamandolo a casa - ha spiegato Arno Rossini - dopo anni di colpi così così, David Degen ne ha piazzato uno grandissimo. Ha sistemato la squadra, riacceso l’interesse del pubblico, ci sono i risultati…».
Andiamo con ordine, parliamo di campo.
«Diciamo sempre che nel calcio conta il gruppo. È verissimo. Ci sono però alcuni giocatori, e Shaqiri è uno di questi, che da soli sono in grado di cambiare il volto di una squadra. Gioca con il sorriso, è felice e si vede, e pur ancora non al top della condizione sta trascinando i suoi».
A Chicago non è che abbia incantato.
«Ma ora è nel suo mondo. Si diverte, si sente responsabilizzato, ha voglia. Avrebbe potuto accettare qualche ricchissima offerta mediorientale, ma casa è sempre casa…».
Al Sankt Jakob hanno dovuto ripensare all’aspetto tattico.
«Uno come Xherdan, che non ha un ruolo definito in campo, fa ammattire i rivali. Per l’attacco si sono dunque sistemati».
E la fase difensiva, si chiude un occhio?
«Anche entrambi, ma se poi ci sono i risultati, va anche bene».
Il Basilea è primo in classifica con il Lugano.
«E non gioca le coppe. A Cornaredo non sono stati fortunati: per una volta che l’YB ha bucato un anno… Scherzi a parte, i rossoblù sono forti e possono crescere ancora: sono una seria candidata al titolo».
Dovranno rinforzarsi.
«Ma Xherdan li aiuterà anche in questo. Costa tanto? È vero. Però hanno già venduto 16’000 magliette con il suo nome. E allo stadio, da quando è arrivato, gli spettatori sono aumentati di 6-7’000 unità. Ha portato milioni. Che potranno essere usati dal club per muoversi in sede di mercato. Servirebbe un difensore centrale affidabile, a gennaio potrebbero prenderlo».
Classe ‘91, Shaqiri ha davanti a sé almeno un paio d’anni ad alto livello.
«Durante i quali il Basilea ha la possibilità di rilanciarsi definitivamente dopo un periodo difficile. Guardando come sta giocando Xherdan, è quasi un peccato che non sia più in Nazionale. Per gli spezzoni di partita, per cambiare le carte in tavola, uno come lui fa sempre comodo».
Ha scelto di farsi da parte.
«È vero, ma a parer mio lo ha fatto perché ha capito che tirava una brutta aria. Se lo avessero coinvolto maggiormente, fatto sentire apprezzato, magari coccolato, secondo me avrebbe continuato almeno fino al Mondiale. E un giocatore con quelle qualità e quell’esperienza sarebbe stato importantissimo nel gruppo rossocrociato».