«Non firmo per un pareggio, sarebbe l’atteggiamento sbagliato»

LUGANO - Da un big match all’altro. Superato il Lucerna a Cornaredo, il Lugano, primo della classe, si prepara alla trasferta di Berna sul campo dell’YB. Per il match del Wankdorf Croci-Torti avrà a disposizione anche Zanotti ed El Wafi - guariti dall’influenza - mentre restano ai box Aliseda, Marques e Valenzuela. La squadra di Contini è reduce dal passo falso contro il Winterthur (1-0), ma nelle due precedenti sfide - in casa - aveva ottenuto la posta piena segnando ben 11 gol contro Sion e Yverdon.

«In casa hanno una maniera di giocare molto efficace, cercano di metterti sempre pressione sul loro sintetico dove riescono a trovare le giuste sensazioni: difficilmente al Wankdorf lasciano punti - interviene il Crus in conferenza stampa - C’è un YB in casa e un YB fuori».

Di recente sei passato alla difesa a 3. «Avevamo bisogno di trovare solidità difensiva e in questo momento Mai è un bel fattore. Bisogna cercare di mettere sempre in campo gli elementi migliori e chi dimostra in allenamento di essere più presente. Può darsi che possa essere “costretto” - per merito dei miei giocatori - a riproporla».

Lo Young Boys, dopo il pessimo inizio di stagione, è in risalita e dal primo posto dista in fondo solo 8 punti. Ci si chiede sempre se sia ancora in corsa per il titolo. Questo match può essere uno spartiacque? «Con la nuova formula direi di no. Ci sono tanti scontri diretti alla fine e nulla è scontato. Due anni fa probabilmente avrei risposto di sì. Ora, entrando nei primi 6, con la classifica così corta può succedere di tutto. Non è facile entrarci e lo dico anche per noi, se perdi 5 o 6 punti ti trovi subito in affanno».

Mercato chiuso? «Per fare qualcosa doveva presentarsi un’occasione win-win. Rimaniamo così, abbiamo un gruppo importante e siamo in corsa in tre competizioni: vogliamo andare avanti ancora un po’»

Steffen sarà in campo dal primo minuto? «Renato ha fatto la prima settimana col gruppo e siamo abbastanza in chiaro su quello che vogliamo fare. Potrà giocare dal 1’ come entrare a partita in corso. La situazione è chiara. È un giocatore importante che non possiamo perdere ancora. Abbiamo 7 partite in 21 giorni e dobbiamo usare la testa per gestire gli sforzi in maniera intelligente».

La gara di Winterthur ti ha dato qualche indicazione interessante su come affrontare l’YB? «Ogni partita è diversa. Ora, con Contini, non giocano più con 2 punte fisse e questo cambierà il nostro modo di difendere. Questo è il lavoro di noi allenatori, cercare di mettere in difficoltà i colleghi. Ho visto che cercano di valorizzare maggiormente gli esterni come Monteiro ed entrano meno in mezzo al campo».

Inevitabile soffermarsi un momento sulla separazione da Carlos Da SIlva. Quando è stata informata la squadra? Come hanno reagito i giocatori più legati a lui? «Sono sincero, siamo stati avvisati prima della stampa nella giornata di martedì. Colgo questa occasione per ringraziare una volta di più Carlos, perché se sono su questa panchina è anche grazie a lui. Era uno dei tre che mi ha scelto e mi conosceva. In questi tre anni siamo sempre riusciti ad andare d’accordo, ho tanta riconoscenza e posso solo ringraziarlo. La società ha fatto questa scelta e dobbiamo prenderne atto. È stata una sorpresa ma sono in questo mondo da tanti anni, si sa che nello sport queste cose possono accadere. La reazione è quella di tutte le squadre. I primi giorni è un colpo, poi bisogna reagire perché gli obiettivi sono grandi e non possiamo avere distrazioni. Dobbiamo pensare al campo e all’YB. Questo primo posto da difendere poi ci obbliga ad alzare l’asticella anche a livello mentale».

Tornando ai bernesi, firmeresti per lasciarli (come ora) a -8? «No, partiamo da qua per cercare di vincere e tornare con la posta piena. L’attitudine deve essere quella di una squadra che vuole imporsi e rimanere al primo posto in classifica. Partire con l’idea di accontentarsi di un punto sarebbe già l’atteggiamento sbagliato. L’atteggiamento, fin dal lunedì mattina, deve essere quello di voler divorare gli avversari e dimostrare di poter vincere il campionato. Poi è vero che le “maratone” si vincono anche con questi punti presi un po’ dappertutto… Ma ora non firmerei mai per un pari».