Parola al biancoblù Noele Trisconi: «La ciliegina sulla torta della scorsa stagione è stata la Coppa Spengler»
AMBRÌ - Chi l'avrebbe mai detto che il derby del 29 febbraio - giocato in una Cornèr Arena deserta - sarebbe stata l'ultima gara stagionale della stagione 2019-20? Ed invece, quella sfida, ha fatto calare il sipario sul campionato. Una fine triste, un epilogo però obbligato visti i primi casi di coronavirus nel nostro Cantone. Come tutta la collettività, anche i giocatori adesso sono chiusi in casa aspettando una stagione 2020-21 migliore. Una stagione nella quale si spera si possa parlare soltanto di hockey.
Ne abbiamo discusso con l'attaccante dell'Ambrì Noele Trisconi, fresco di rinnovo triennale... «In questi giorni investo il mio tempo nello studio, visto che sto frequentando il primo anno di economia all'Università di Lugano. Seguo le lezioni online, mentre il resto del tempo lo dedico all'allenamento. Per ora ognuno lavora individualmente, mentre dal 20 aprile avremo un programma da seguire...».
Quello economico sarà dunque il ramo che sceglierai quel giorno lontanissimo in cui appenderai i pattini al chiodo?
«È una possibilità, sarebbe bello poterlo fare nel ramo sportivo. Economia e finanza mi piacciono tanto, ma non ho ancora pensato nello specifico a quale strada seguire in futuro. Spero innanzitutto di giocare ancora tanti anni».
Della routine cosa ti manca maggiormente?
«Uscire a bere qualcosa in tranquillità. In questo periodo, invece, stiamo convivendo con molta angoscia, persino anche quando usciamo a far la spesa. In generale, però, non mi sto annoiando: ho tantissime cose a cui pensare e l'Università mi dà parecchio da fare».
In questi giorni hai rinnovato il tuo contratto per le prossime tre stagioni...
«Sono molto contento. Con questo rinnovo posso organizzare i prossimi anni con più di tranquillità. Le trattative sono andate molto veloci, entrambe le parti volevano la stessa cosa. Per la mia crescita personale è la miglior soluzione, dopotutto sono pure convinto di essere un giocatore importante per il sistema di gioco dell'Ambrì».
Quella scorsa è stata una stagione molta intensa per voi: cosa ti è rimasto?
«La Coppa Spengler è stata la ciliegina sulla torta. Pochi di noi l'avevano già disputata. È una competizione che guardi sin da bambino e aver avuto l'opportunità di giocarla è stato un sogno che si è realizzato. Non tutti in carriera si sono potuti togliere questo sfizio».
Come segno di ripartenza un bel regalo per tutto il popolo ticinese potrebbe essere un derby a porte aperte alla prima di campionato...
«È un po' prematuro, ma la speranza è quella di poter iniziare a settembre a porte aperte. Il nostro è uno sport che vive di emozioni e queste sono presenti soprattutto grazie ai tifosi. Senza pubblico è un altro sport. Vi dico la verità, le ultime due giornate di regular season sono state davvero strane. Un'esperienza che non vorrei ripetere».
In questo periodo Luca Cereda cosa vi dice?
«Ci dice di rispettare le direttive emanate dal Cantone e di restare tranquilli. Anche per loro non è facile escogitare metodi d'allenamento, ma stanno lavorando parecchio per trovarne. Per restare in contatto prossimamente organizzeremo un paio di volte a settimana delle videochiamate con tutti i giocatori».
Questo, per voi, era il periodo delle vacanze dove potevate "scappare" lontano dal Ticino. Ed invece...
«È difficile. Dopo una stagione estenuante è sempre il top potersi godere una-due settimane al mare, soprattutto quest'anno dove di giorni liberi ne abbiamo avuti pochi. Ormai però ce ne siamo fatti una ragione: adesso dobbiamo pensare a sconfiggere questa pandemia...».