Stefano Togni si è espresso in merito agli ultimi nuovi innesti del Lugano: «Kurashev? Un centro intelligente»
Con gli arrivi di Tim Heed e Daniel Carr il Lugano ha completato il pacchetto degli stranieri in vista della stagione di National League 2020/2021.
Il difensore svedese e l'attaccante canadese vanno di conseguenza ad aggiungersi agli altri due volti nuovi, ovvero Mark Arcobello e Mikkel Boedker. «I bianconeri possono vantare nel proprio roster quattro stranieri di notevole spessore», ha analizzato l'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90 Stefano Togni. «Gli ultimi due arrivati sono sicuramente degli ottimi giocatori e il loro curriculum parla da solo. La rosa necessitava di un difensore come Heed, con spiccate qualità offensive e che fosse anche un playmaker in powerplay. Nel reparto avanzato la dirigenza ha poi optato per un attaccante che ha già giocato diverse stagioni in NHL e che si è affermato negli ultimi campionati come uno dei migliori TopScorer di AHL. Domenichelli cercava quattro leader che potessero aggiungere un tocco di classe ed esperienza alla squadra e li ha trovati».
Heed e Carr hanno però firmato solo fino al 20 novembre... «Soltanto il tempo dirà se la società ha preso una buona decisione, anche se personalmente penso di sì. Esistono sicuramente dei rischi, ma a causa dell'emergenza legata al coronavirus sarà un'annata caratterizzata da molte sorprese e non c'è ancora nessuna certezza riguardante l'inizio dei vari campionati. Ci sono troppi punti interrogativi, ma intanto i due giocatori hanno la possibilità di dimostrare il proprio valore anche sul ghiaccio europeo e nel caso estendere l'accordo fino al termine della stagione».
Alla Cornèr Arena è arrivato anche Phlipp Kurashev, attaccante 20enne elvetico, cresciuto nel settore giovanile del Berna e draftato nel 2018 dai Chicago Blackhawks. «È un nome di spicco che si è già messo in evidenza nelle Leghe minori d'oltre oceano e con le varie selezioni rossocrociate. È un centro intelligente, che vede la porta e per il Lugano si tratta indubbiamente di un innesto prezioso».