Stefano Togni ha parlato della Coppa Svizzera e del campionato: «Non è bello guardare una classifica così disordinata»
Nonostante il Covid-19 continui a colpire costantemente le squadre di National League e a rendere il futuro incerto, il campionato non si è ancora fermato.
Dall'inizio della regular season non c'è però mai stato un turno completo, poiché ogni volta viene ordinata la quarantena ad almeno una formazione.
La classifica è decisamente irregolare: nei piani alti della graduatoria il Losanna e lo Zugo sono le due compagini ad aver racimolato più punti in base alle partite giocate (28 in 12 gare per i vodesi, 22 in 10 per gli svizzero centrali). Inseguono Zurigo (29 punti in 15 match), Friborgo (24 in 14) e Lugano (20 in 12). «Purtroppo la pandemia sta stravolgendo un po' tutto e anche la National League ne sta risentendo», ha analizzato l'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90 Stefano Togni. «Il campionato non è regolare, ci sono sempre diverse squadre in quarantena e si giocano poche partite in contemporanea. È un peccato e non è bello guardare una classifica così disordinata. Oltre a questo è impossibile per i giocatori mantenere alta la tensione a lungo termine, ma bisogna convivere con questa situazione».
Con il ritmo attuale il campionato diventa però un po' falsato. I valori in pista non saranno mai gli stessi dopo dieci giorni di isolamento. «Chiaramente nel periodo di quarantena un gruppo non si può allenare e perde di conseguenza il ritmo partita. Viene inevitabilmente a mancare il ghiaccio e anche lo spirito di squadra ne risente, così come l'adrenalina che ha sempre contraddistinto ogni singolo elemento nella routine quotidiana. È come se si dovesse ricominciare ogni volta da capo».
Il Lugano sta disputando un buon campionato e fino all'ultimo weekend – dove ha perso sia a Bienne che contro lo Zurigo – era una delle formazioni che si stava comportando meglio. «I bianconeri si sono resi protagonisti di una bella striscia di quattro vittorie consecutive, dove hanno messo in evidenza un buon hockey. Un fine settimana negativo può capitare a tutti e non bisogna fasciarsi la testa, ma continuare a lavorare sui dettagli. Serge ha dato dei ruoli e delle giuste direttive a ogni giocatore e tutti sanno cosa devono fare sul ghiaccio».
Come vedi l'Ambrì? E Nättinen (12 gol in 10 partite per lui)? «Nättinen è davvero uno sniper e ingaggiandolo i leventinesi hanno fatto un affare. Sfortuna vuole che si è fatto male D'Agostini e il suo apporto manca molto al gruppo. L'eliminazione dalla Coppa Svizzera? Peccato, i biancoblù avrebbero potuto arrivare fino in fondo, ma quella sera non è girata bene. Una cosa però è sicura, con la Valascia piena sarebbe stata un'altra storia».