«A Santeri abbiamo preferito Raphael; pensavamo saremmo riusciti a convincerlo»
«Budget alla mano non avremmo potuto rinnovare Santeri e Raphael».
ZUGO - Andate in archivio quasi tutte le grandi leghe planetarie, prima di assopirsi per il suo letargo estivo l’hockey ha ancora una portata succulenta da servire: gli attesissimi Mondiali di Riga.
Attesissimi perché, saltati quelli dello scorso anno in Svizzera, il digiuno da Nazionale dura dalla rassegna iridata slovacca del 2019. Attesissimi perché, per un paio di settimane almeno gli appassionati potranno mettere da parte i campanilismi vari e “spingere” tutti nella medesima direzione. Attesissimi perché, saranno una vetrina gigantesca e preziosa. Saranno infatti molti gli addetti ai lavori che seguiranno con occhio particolarmente attento le sfide lettoni: vedi mai che in una di quelle si possa scovare il prossimo giocatore da ingaggiare…
È questo anche il caso di uno Zugo che, fresco campione, non può permettersi di perdere tempo a lucidare scettro e corona: per conservare il trono rossocrociato, i Tori dovranno infatti migliorarsi. E non sarà semplice. Tanto più che hanno un certo Greg Hofmann da sostituire.
«Al momento la situazione di Hofmann è quella che conosciamo tutti - ha specificato il direttore sportivo Reto Kläy - Ha questa possibilità con i Columbus Blue Jackets per tentare l’avventura in NHL, ma ci vorrà un po’ per capire come andrà a finire».
In caso di firma, al suo posto alla Bossard Arena planerà un altro attaccante straniero dopo l'appena arrivato Anton Lander?
«Sì, sicuro. Ma è presto per sbilanciarsi. Ora ci sono i Mondiali, che saranno importanti per Greg ma anche per noi. Poi più in là, verso inizio luglio, avremo delle certezze. Sapremo se l’accordo con Columbus si concretizzerà. In quel caso, avremo la possibilità di avere un import in più in rosa e quindi ci muoveremo per un attaccante. Poi si deve anche capire quale sarà la durata dell’eventuale contratto di Hofmann. Con noi aveva inizialmente firmato fino al 2023».
Potrebbe quindi tornare, nel caso in cui l’America gli fosse indigesta.
«È una possibilità concreta. Ne parleremo».
Oltre al già citato Lander, al momento le certezze a Zugo hanno il nome di Christian Djoos e Niklas Hansson. Svedesi. Forti. Bloccati con un biennale. Ma, viste le caratteristiche dei due scandinavi, non sarebbe stato più vantaggioso continuare con Diaz e Alatalo? Si sarebbero “salvati” due slot per gli stranieri…
«All’inizio della scorsa stagione, budget alla mano, abbiamo capito che non avremmo potuto offrire un rinnovo a entrambi i nostri difensori. Siamo stati costretti a scegliere e così abbiamo deciso di puntare tutto su Raphael, lasciando Santeri libero di scegliersi una nuova squadra. Come poi ha d’altronde fatto, accordandosi già in autunno con il Lugano».
Pure Diaz, però, è partito.
«Non l’avevamo messo in conto: pensavamo saremmo riusciti a convincerlo, a tenerlo. Ora però ripartiamo dai nuovi arrivati».