Il vice allenatore Vincent Cavin: «Portogallo? Individualità incredibili. Siamo ambiziosi, ma non posiamo sottovalutare nessun aspetto».
Shaqiri e compagni scenderanno in campo martedì sera contro la compagine lusitana.
LUSAIL - Mancano poco più di 48 ore al grande match valido per gli ottavi di finale di Qatar 2022. La Svizzera - reduce dall'importante successo maturato contro la Serbia, nell'ultimo incontro della fase a gironi (3-2) - affronta il Portogallo di Cristiano Ronaldo (ore 20). Si preannuncia una sfida emozionante in cui i lusitani vantano lo statuto di favoriti, anche se i rossocrociati hanno dimostrato di poter mettere il bastone fra le ruote a chiunque.
Nella giornata di ieri - sabato 3 dicembre - il gruppo si è preso la cosiddetta giornata di riposo e non ha svolto il consueto allenamento sul campo. Murat Yakin ha deciso di non forzare la mano in vista della delicata sfida di martedì e ha effettuato con la squadra qualche attività di recupero presso l'hotel dove alloggia. «La qualificazione è stata davvero importante e siamo soddisfatti per come è arrivata», sono state le parole di Vincent Cavin, vice allenatore della Nazionale, il giorno dopo la vittoria sulla Serbia. «Abbiamo l'ambizione di continuare questa avventura consapevoli dei nostri mezzi. Contro il Portogallo dovremo fare molta attenzione, è una squadra con delle individualità incredibili in tutti i ruoli, non possiamo sottovalutare nessun aspetto. Ogni nostro giocatore conoscerà il proprio diretto avversario e saprà esattamente come comportarsi in campo. Ronaldo o Bruno Fernandes? Se ci concentrassimo soltanto su di loro, rischieremmo di dimenticare qualcun altro che potrebbe farci molto male(...)».
Per l'occasione il tecnico degli elvetici potrá nuovamente beneficiare dei servigi di Yann Sommer e Nico Elvedi, assenti nell'ultima partita. «Fortunatamente stanno bene. Stando alle notizie in mio possesso la situazione è positiva per entrambi e si stanno regolarmente allenando con il resto del gruppo. La situazione legata a Xhaka? Il ragazzo ha già parlato in conferenza stampa, per cui non mi esprimerò su questo argomento. Sappiamo però tutti come funziona su un campo da calcio. Esistono le discussioni, le provocazioni, i duelli, ma al termine della partita ci si stringe la mano. Venerdì mi ha fatto piacere constatare che alla fine c'è stato molto fair-play e la cosa è finita lì. Fa parte del gioco, soprattutto in un match decisivo come quello contro la Serbia. Penso che sia normale la presenza di una certa tensione, così come momenti di attrito fra i giocatori. Il mio compito in seno alla Nazionale è comunque quello di occuparmi dell'aspetto sportivo, per cui per quanto mi riguarda sono soddisfatto delle prestazioni offerte finora dalla squadra».