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IL SORPASSO... A DUE RUOTEMarquez all'attacco? Forse non già da Aragon, ma è difficile immaginarlo in modo diverso

15.09.22 - 11:00
Non appena sarà in fiducia, l'otto volte iridato farà di tutto per dimostrare che il pilota da battere è sempre lui.
Imago
Marquez all'attacco? Forse non già da Aragon, ma è difficile immaginarlo in modo diverso
Non appena sarà in fiducia, l'otto volte iridato farà di tutto per dimostrare che il pilota da battere è sempre lui.
Marc Marquez torna in griglia dopo la quarta operazione, che gli ha rimesso a posto (questa volta si spera definitivamente) il braccio destro fracassato in quel di Jerez nel luglio di due anni fa.
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ALCANIC - Aveva fatto pretattica, dicendo che avrebbe aspettato qualche giorno prima di capire se sarebbe stato in grado di tornare in pista nella sua Aragon. Ma, conoscendo Marc Marquez, nessuno dopo averlo visto in azione a Misano Adriatico nei due giorni di test post GP, poteva dubitare che l’otto volte campione del mondo avrebbe rinunciato al rientro in gara nella prima occasione possibile. 

A quasi quattro mesi, 110 giorni per l’esattezza, dalla quarta operazione che gli ha rimesso (questa volta si spera definitivamente) a posto il braccio destro fracassato in quel di Jerez nel luglio di due anni fa, Marquez torna sulla griglia del Motomondiale. E se fino al Mugello dello scorso giugno, la sua era stata una presenza dolorosa, con quel braccio e la spalla che non gli davano tregua - fino agli ultimi esami non ci si era accorti che l’osso era ruotato di 34° - e non gli permettevano di guidare in modo efficace, adesso che tutto è risolto, il Cabroncito può immaginare, se non credere ciecamente, di poter tornare quello di due anni fa, ovvero un punto di riferimento assoluto per tutta la griglia. 

Certo, su di lui pende la Spada di Damocle di un braccio martoriato che, in caso di nuovo incidente, lo costringerebbe davvero a dire basta con le corse, così come di quel problema all’occhio che tra Misano dello scorso anno e il GP di Indonesia di questa stagione per due volte ha riproposto il problema della diplopia. Conoscendolo, è però difficile immaginare un Marquez capace di correre in un modo diverso da quello a cui ci ha abituato. Forse non già da Aragon, pista dove comunque in passato ha vinto per ben sei volte, cinque delle quali in MotoGP, ma non appena Marc sentirà di avere in pugno la moto e di potere fare affidamento sulla propria condizione fisica, aspettiamoci di vederlo all’attacco. Perché quello è l’unico modo che ha dimostrato di conoscere nel correre, ma anche perché contro questi giovani che hanno avuto due anni di tempo per crescere e rafforzarsi, da Fabio Quartararo a Francesco Bagnaia, da Enea Bastianini a Joan Mir, da un finalmente sereno Maverick Viñales a Jorge Martin, l’otto volte campione del mondo vorrà ribadire che il pilota da battere è sempre e solo lui, che il re non è ancora pronto per essere destituito.

Godiamoci questo finale di stagione ad alta intensità, con la rimonta forsennata e non più disperata di Bagnaia, ma intanto iniziamo a fregarci le mani, perché il 2023 si annuncia ancor più spettacolare.

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COMMENTI
 

cle72 2 anni fa su tio
Scusate ma il Re ancora oggi è il mitico 46 Valentino Rossi. 9 titoli mondiali vinti, unico pilota ad aver vinto in tutte le categorie. 125,250,500 e moto GP. Anche se sono italiano, Agostini con 15 non rientra in questa classifica, allora si correvano gare in più categorie in un giorno, troppo semplice vincere 15 titoli. Se fosse stato così nell'era Rossi, non ci sarebbe stata storia, altro che 9 mondiali per Vale 💪

Princi 2 anni fa su tio
vuole farsi male sul serio ?

egi47 2 anni fa su tio
Questo ha poco sale nella testa e ancora non ha capito che potrebbe succedere molto peggio.

Righe76 2 anni fa su tio
Con la moto attuale ho paura che i guai per Marc non siano finiti! Se cerca di fare il fenomeno saranno dolori!!

Fumarola4 2 anni fa su tio
il karma non ha ancora finito con te !!

Don Quijote 2 anni fa su tio
Risposta a Fumarola4
Con 30 milioni l'anno e 8 titoli non penso che si preoccupi troppo del tuo karma. Senza le sportellate tra vale e Marc le gare di oggi sembrano corse di biciclette.
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